Sono seduto in piazza con la mia coppa di gelato ad ascoltare Zampaglione, ex dei Tiromancino, di cui praticamente non so niente. Bella voce probabilmente, ma non è il mio genere. E poi l'audio è così così . E davanti a me c'è lui il vero protagonista della mia serata, un tale seduto con tre donne. Prima che inizi a cantare Zampaglione, faccio in tempo ad apprendere che il tale è divorziato e generosissimo con il nuovo compagno della moglie. Poi inizia il concerto che un po' disturba la narrazione delle gesta del mio vicino. Comunque inarrestabile. Non prende fiato se non per accendere l'ennesima sigaretta e gesticola, gesticola, narrando di una storia dopo l'altra (storia, nel senso di avventura erotica). E le tre donne? Una forse è la sua fidanzata, visto come la stropiccia. Ma le altre? E tutte tre perché diavolo ci stanno ad ascoltare, sorridendo, annuendo, senza dir parola? Per una granita?
Sì le donne non sono tutte Rita Montalcini o Margherita Hack e neanch'io sono Veronesi. Ma a questo punto, no! Poi, quando Zampaglione scende dal palco è tutta una corsa di ragazze per l'autografo e - le più "fortunate" - per una foto. Va bene, normale. Ma lascio la piazza con una nuova determinazione a proporre alle mie nipotine la pedagogia dell'autonomia e dell'autostima.
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