Così stasera invece che seguire da qualche parte le ultime gesta di questo o quel protagonista della politica che non cambia nulla, seguo su RAi Uno un omaggio a Mia Martini. Malgrado la conduzione di Giletti. Non sono un fan di nessuno in politica. Ancor meno nella musica. Mi piacciono solo alcuni eventi, alcune interpretazioni. Mai - direi - un interprete in sé, in politica, nella musica, nel cinema. Mia Martini però è l'interprete che mi ha procurato qualche emozione e alquanta empatia. Più delle cantanti di maggior fama. Infatti ogni anno quando passo da Bagnara, sulla costa della bassa Calabria, penso sempre:"Vado a trovarla?" Perché lei è lì nel cimitero di Bagnara. Ma non vado mai. Semplicemente perché non amo i cimiteri e/o perché so che lei non è lì. Le mie e le nostre contraddizioni. Infatti mi piace pensare di poterle dire: "Sto scrivendo di te". Pur sapendo che lei non lo saprà e che anzi non sa di essere esistita. Non so con certezza cosa la indusse a morire. Appresi dopo la sua morte che era stata discriminata perché "portava sfortuna". Ah, l'Italia fanatica, faziosa, stupida e superstiziosa....Torno a seguire la trasmissione. Vorrei sentire da lei "Gli uomini non cambiano". Ciao, Mia.
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