E' un sentimento di lunga durata nella storia dell'uomo. Da quando l'uomo apprese a darsi cura del proprio cucciolo. La disperazione incommensurabile di non esserne capace. Il sentimento tragico di inadeguatezza. Talvolta un disperato chiedere scusa perché il mondo non è come lo avremmo voluto per lui, non a misura dei suoi bisogni. E noi stessi genitori siamo colpevolmente inadeguati. I cuccioli dell'uomo rispondono con pietà sconsolata e i figli diventano padri dei genitori.
La foto del bimbo siriano che tende la mano pietosa al padre che ha conquistato un qualcosa da mangiare (forse troppo poco), davanti al recinto invalicabile del confine macedone , ripete storie e sentimenti antichi. Come nell'immagine di "Ladri di biciclette", il capolavoro di De Sica e del neorealismo italiano, con il padre fattosi ladro per provvedere ai bisogni del figlio bambino, lui che era ritenuto giusto e onnipotente come un dio, scoperto e umiliato davanti ai suoi occhi. E il figlio, forse coetaneo del bimbo siriano, tende la sua mano pietosa verso il dolore e la responsabilità dei padri. L'arte indistinguibile dalla realtà che rende tragicamente eterna.
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