Questa volta Pasqua da soli, io e la persona a me più vicina. Con figlie e nipoti dispersi per l'Italia. Al Tartarughino, vicino casa: antipasto, pappardelle al cinghiale, abbacchio, un bicchierino di romanella, assaggio di colomba pasquale e uovo di Pasqua, caffè. Servito da Alessandra, la mia preferita, quella che mi chiama per nome - Salvatore- con il tono di una carezza. Quanto basta per sentirmi fra i privilegiati del mondo.
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