mercoledì 26 marzo 2014

Dal lungo capitolo "La follia italica": cementificare l'ermo colle


Dal lungo capitolo "La follia italica": cementificare l'ermo colle. Da brividi. Presentato nel 2012 al Comune di Recanati un progetto per una struttura agrituristica sull'ermo colle dell'Infinito, con restauro e “allargamento” di vecchia casa colonica, porcilaia, fienile e deposito, nonché con parcheggio lungo la valle del passero solitario. Immediato ricorso da parte del Fai, Italia nostra e familiari di Leopardi. Il Consiglio di Stato però respinge il ricorso. Boh! Fortunatamente - davvero ! - il ministro dei Beni e attività culturali, Dario Franceschini, dispone che gli uffici competenti diano parere negativo sui progetti che incidono sull'area. Un sospiro di sollievo. Ma persiste la paura. Paura perché sento alla radio una intervista a un erede di Leopardi che mi appare possibilista: se il parcheggio è sotterraneo, bla, bla, e cose così. Paura perché, al di là di questo minacciato scempio, avverto la fragilità estrema della opinione pubblica e della cultura degli italiani. Immagino e temo discorsi del tipo: “Sì, però, non possiamo imbalsamare un paesaggio” oppure (e peggio) “Sì, ma i nostri figli sono senza lavoro; l'agriturismo porterebbe posti di lavoro”. Mi rifiuto di obiettare che conservare il colle dà a Recanati più ricchezza e lavoro che non devastarlo. Mi rifiuto di obiettare con discorsi da bottegaio a discorsi da bottegaio. Lo so, tutto ciò che non è economicamente misurabile è diventato irrilevante. Se la bellezza, la memoria e la gioia non si traducono in euro, non valgono niente. Io, inutilmente, inutilmente, dico: “Siete pazzi. Non ci sto”.

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