lunedì 8 giugno 2015

Quando amo la Sicilia


Sono un siciliano molto critico con la Regione in cui ho vissuto fino alla pensione. Mi è più facile condividere critiche che non elogi alla mia Sicilia. Oggi però sono preso da emozioni diverse. Ho appena sentito le dichiarazioni dei governatori del Nord, Zaia, Toti e Maroni. Tutti rifiutano di condividere il peso dell'ospitalità degli immigrati. Addirittura Maroni minaccia i Comuni lombardi disobbedienti di punirli tagliando quote di trasferimenti. Poi ho ascoltato Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, territorio che subisce più di ogni altro gli oneri dell'immigrazione e dei salvataggi in mare. Parole nette le sue contro il presunto diritto dei governatori a rifiutare l'ospitalità di poche centinaia di disperati. E parole quiete e orgogliose per la sua Lampedusa ospitale che riesce ad essere vivibile e fare turismo malgrado tutto. Un abbraccio colmo di stima allora per Giusi Nicolini. Mi fa scoprire qualcosa di assai simile alla fierezza per la mia terra cui non ho mai perdonato nulla. D'accordo, la mafia, i maneggi della politica,il familismo, le raccomandazioni, la pigrizia, la presunzione di cui scrisse l'autore del Gattopardo. Ma nessun siciliano pronuncerebbe mai le parole idiote e incivili dei governatori di Veneto, Liguria, Lombardia. P.S. Credo mi passerà presto il momento di sicilianitudine acuta. Per ora me lo godo.

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