Un problema è se guadagni ingiustamente troppo, altro problema è se guadagni ingiustamente più di chi merita di più.
Ci pensavo ieri seguendo Fabio Fazio. Si parlava di Tridico per il modo e per il quanto del suo aumento stipendiale. Non mi pare si parlasse dell'essenziale, se cioè il Presidente dell'Inps meritasse 150.000 euro annui. Non ci si chiedeva neanche se il predecessore Boeri non avrebbe meritato altrettanto e forse più. Per inciso, secondo me, sì, ad abundantiam. Neanche a dirlo, Fazio non si chiedeva se egli, a sua volta, meritasse 5 o 10 volte più di Tridico. Insomma, mentre nel privato stipendi e profitti sono santificati dal sacro mercato, nel pubblico, Inps o Rai che sia, l'indice si solleva facilmente ad indicare uno scandalo. E pare che, più o meno nell'ordine, ci indignino gli stipendi dei politici, quindi dei dirigenti pubblici, quindi dei presentatori. Mentre assai meno ci indignano le sotto-retribuzioni di infermieri, insegnanti o collaboratori di avvocati e notai. Non mettiamo poi lingua nel privato né riguardo le retribuzioni dei grandi manager né riguardo tanto meno i profitti dei Berlusconi e dei Briatore. Ancor meno qualcuno mette bocca negli ingaggi milionari dei Ronaldo. Anzi masse deliranti allo spettacolo di Di Maio che sforbicia il Parlamento e che aspettano con l'acqualina alla gola il taglio dei loro stipendi, insorgerebbero, se Juve o Inter mettessero a rischio l'ingaggio di un campione per qualche miserabile milioncino. Come la penso io? Come Berlinguer: mi piace pensare. Togliere a tutti i citati qualcosa, a qualcuno di più, a quelli di cui non si parla e di cui non ci si scandalizza di più. E rimettere a posto il mondo capovolto.