Non riesco a smettere di pensarci. Aveva l'età - forse meno - delle mia nipotine di undici anni che ai miei occhi di nonno appaiono destinate a chissà cosa. Musica, disegno, scrittura? Una ha già deciso – è convinta- che vivrà a Parigi.
La bambina rom ci si è avvicinata mentre godevamo il sole del pomeriggio sorseggiando un caffè sul lungomare di Ostia. Con la mano protesa: "Una monetina. Una monetina". La proprietaria del bar è intervenuta, trascinandola via. Una madre, un adulto sicuramente osservava da lontano. Forse avrà rimproverato la bambina per la presunta inefficienza. Non riesco ad appassionarmi al Recovery Plan. Non riesco ad appassionarmi ad Astrazenica sì, Astrazenica no". Non riesco ad appassionarmi neanche alle sorti della Capitale contesa da opposto schieramenti, nessuno dei quali - lo so - ha qualcosa da dirmi sulla piccola rom. Nessuno sa spiegarmi come facciamo a fingere che ci sia un minimo di giustizia nel mondo. Nessuno sa spiegarmi quale eguaglianza propugna. Ma temo si sia tutti rassegnati all'Impero del Caso che decide dove farci nascere e come. La Politica mi allontana