Una nota leggera ogni tanto. Piccoli eventi che mi fanno capire che spesso siamo del tutto dimentichi che il mondo non ci appartiene. E' dimentica di questo la passeggera più o meno cinquantenne che stamani è seduta di fronte a me sul trenino Ostia-Roma. Avvia al cellulare con un'amica più giovane, forse una nipote, una conversazione o meglio un urlato monologo prodigo di saperi e consigli. Sono così costretto ad apprendere l'intera storia della povera interlocutrice lontana. Problemi familiari e lavorativi e di casa in affitto e di extra dovuti o non dovuti. E lui, il compagno separato della interlocutrice, che non ci sta a questo e non ci sta a quello. Avrei bisogno di chiamare l'amico che mi aspetta alla stazione. Ma temo che non riuscirei a sentire nulla e rinuncio. Invece quietamente un giovane in piedi accanto a me riesce a condurre la sua conversazione con auricolare e microfonino. E non capisco neanche se parli con la sua ragazza o un collega di lavoro. Un eroe stoico o un campione dalle prodigiose risorse uditive. Il monologo urlato non è ancora concluso quando lascio il trenino alla Magliana e riacquisto il piacere del silenzio.
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