Ho scelto davvero solo davanti alla scheda elettorale. All'inizio (settimane fa) indeciso fra Giachetti, Raggi e scheda bianca. Poi fra bianca e Raggi. Ho scelto Raggi, con malessere. L'ho scelta
Benché stimi Giachetti, la sua cultura e la sua storia
Benché non condivida nulla della democrazia in rete di 5Stelle, con pochi votanti in rete che scelgono il candidato
Benché quel pizzico di democrazia in rete possa essere sospeso ad arbitrio del garante Grillo che troppo somiglia alla Guida Suprema iraniana
Benché non sia chiaro per nulla quanto conti Grillo, quanto gli eredi di Casaleggio e quanto il Direttorio
Benché trovi ridicola la multa agli eletti che non si adeguano ovvero che non rispettano il mandato (in barba alle incomprese ragioni dell'assenza di vincolo di mandato prescritta dalla Costituzione repubblicana)
Benché non condivida gli umori eurofobici del movimento
Benché non condivida la posizione del movimento sui diritti dei migranti
Benché non condivida l'alleanza (tecnica che sia) con la destra di Farage al Parlamento europeo
Benche trovi stucchevole e sproporzionata l'enfasi sull'autoriduzione dei compensi dei parlamentari 5Stelle e un tantino anche quella sulla onestà, necessaria sì, ma che talvolta pare sostituire i programmi.
Ho scelto Raggi per umiltà, per non cavarmela con una non scelta schizzinosa.
Ho scelto Raggi per non premiare la narrazione arrogante e futile che troppo occupa la scena del Paese.
Ho scelto Raggi perché conto sul fatto che il movimento debba scommettere tutto sulla sindaca della capitale, sostenendola con le competenze dei "professoroni" che il PD disdegna e con l'entusiasmo militante che non è più di casa nel PDR .
Ho scelto Raggi perché la più adatta, col movimento, a fare pulizia di mafie e intrallazzi.
Ho scelto Raggi perché conto sullo sguardo ecologico suo e del movimento.
Ho scelto Raggi perché conto sull'attenzione sua e del movimento verso gli ultimi (vedi salario di cittadinanza, fra le poche discriminanti vere della politica oggi) e le periferie.
Ho scelto Raggi perché donna e quindi culturalmente forse distante dalla cultura politicante e del successo personale.
Ho scelto Raggi, sapendo di potermi pentire, ma sbagliando in folta compagnia.
Benché stimi Giachetti, la sua cultura e la sua storia
Benché non condivida nulla della democrazia in rete di 5Stelle, con pochi votanti in rete che scelgono il candidato
Benché quel pizzico di democrazia in rete possa essere sospeso ad arbitrio del garante Grillo che troppo somiglia alla Guida Suprema iraniana
Benché non sia chiaro per nulla quanto conti Grillo, quanto gli eredi di Casaleggio e quanto il Direttorio
Benché trovi ridicola la multa agli eletti che non si adeguano ovvero che non rispettano il mandato (in barba alle incomprese ragioni dell'assenza di vincolo di mandato prescritta dalla Costituzione repubblicana)
Benché non condivida gli umori eurofobici del movimento
Benché non condivida la posizione del movimento sui diritti dei migranti
Benché non condivida l'alleanza (tecnica che sia) con la destra di Farage al Parlamento europeo
Benche trovi stucchevole e sproporzionata l'enfasi sull'autoriduzione dei compensi dei parlamentari 5Stelle e un tantino anche quella sulla onestà, necessaria sì, ma che talvolta pare sostituire i programmi.
Ho scelto Raggi per umiltà, per non cavarmela con una non scelta schizzinosa.
Ho scelto Raggi per non premiare la narrazione arrogante e futile che troppo occupa la scena del Paese.
Ho scelto Raggi perché conto sul fatto che il movimento debba scommettere tutto sulla sindaca della capitale, sostenendola con le competenze dei "professoroni" che il PD disdegna e con l'entusiasmo militante che non è più di casa nel PDR .
Ho scelto Raggi perché la più adatta, col movimento, a fare pulizia di mafie e intrallazzi.
Ho scelto Raggi perché conto sullo sguardo ecologico suo e del movimento.
Ho scelto Raggi perché conto sull'attenzione sua e del movimento verso gli ultimi (vedi salario di cittadinanza, fra le poche discriminanti vere della politica oggi) e le periferie.
Ho scelto Raggi perché donna e quindi culturalmente forse distante dalla cultura politicante e del successo personale.
Ho scelto Raggi, sapendo di potermi pentire, ma sbagliando in folta compagnia.
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