Oggi festa della Repubblica è un po' festa della Costituzione. Quindi spendo due parole. Non sono sicuro che la nostra Costituzione sia la più bella del mondo, perché conosco poco le Costituzioni altrui. Ma soprattutto perché vi leggo difetti. I padri costituenti ne erano consapevoli. Infatti nella Costituzione stessa sono iscritte le regole per la sua modifica. Ed io vorrei modifiche. In contraddizione quindi è Benigni che vuole modifiche ad una Costituzione che diceva perfetta. Io invece vorrei ad esempio un sistema monocamerale. Non il bicameralismo perfetto né quello ultra imperfetto (cioè pasticciato) che ora si vuole foggiare. Vorrei poi l'abolizione delle Regioni (o almeno un forte accorpamento) e vorrei più poteri e risorse ai Comuni. Vorrei ancora che la legge elettorale venisse "costituzionalizzata" nel senso che un voto valga uno e siano inibite leggi che danno tutto al vincitore col 20% dei voti al primo turno. Ragionevole uninominale a doppio turno o proporzionale puro. Molte altre cose cambierei, anche rendendo più stringente l'impegno all'effettività del diritto e del lavoro che pure è presente nella Carta (art. 3 e art. 4). Mi piacerebbe si parlasse di questo. Ma il leader che (per me misteriosamente) occupa la scena non si occupa di questo e neanche spiega per la verità la ratio della sua riforma. Le cose più chiare che gli ho sentito dire? La prima è che si risparmieranno 50 milioni. Il premier è furbo. Ha la furbizia che usurpa il nome di "intelligenza". Infatti sa quel che gli giova sapere. E ignora quel che gioverebbe agli italiani sapere. Sa che né la buona né la cattiva scuola insegnano agli italiani a cogliere ordine di grandezze. Sa che gli italiani non sanno quante volte i 50 milioni stanno nei 10 miliardi di bonus annui o nei miliardi di incentivi per assunzioni a tempo indeterminato, etc. Così va avanti spedito e convincente. L'ha spiegato ieri. Sapete perché chi si oppone si oppone? Semplice: perché uno su quattro andrà via. Ha fatto anche segno con la mano, per essere certi che comprendessimo. Magari è anche vero. Ci sono sovente o sempre ragioni personali che sostengono le nostre convinzioni. Ci sono per tutti. Compresi quelli che votano Sì. Compresi quelli che ieri detestavano il segretario-premier e ora sono saliti sul carro del vincitore. Ma il dibattito costituzionale e politico davvero deve ridursi a tanto? Finisco. Non voglio apparire o essere presuntuoso. Ma, da cittadino che per una democrazia compiuta cambierebbe tanto e conserverebbe poco, non sono contento di cambiare per cambiare. A parte che ci si vuole fare scordare che cambiamenti costituzionali sono stati fatti (2001, 2005) e di cui ci si è pentiti. Non voglio cambiare per andare indietro. Se l'alternativa fosse questa (e non lo è), scelgo di stare fermo. Davvero è così difficile da capire? W la Repubblica! W la Costituzione (da migliorare, non da peggiorare).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento