Credo alla eterogenesi dei fini e credo che gli uomini - anche un uomo solo talvolta- possano riuscire a rovesciare il tavolo. Per una improvvisa conversione, magari. Del resto quello che i rappresentanti del popolo vorrebbero fare non somiglia affatto a quello che i cittadini vorrebbero: alcuni spaghetti, altri marmellata, ma nessuno spaghetti alla marmellata. L'unica (flebile) speranza allora è che Becket- Conte, nominato dal suo re (ovvero dai due consoli) per essere esecutore, diventi interprete (vedi distinzione di Zagrebelsky). Fino a rendere armonico uno spartito cacofonico. Il contratto è tanto pletorico, vago e contraddittorio che il premier travicello può darvi coerenza interpretativa. Può sterilizzare il salario di cittadinanza e le istanze degli ultimi. Può fare anche il contrario: sterilizzare l'orrenda flat tax, lasciando il nome e niente più e avviare una riforma vera dei servizi per l'impiego e trovare consenso per la piena occupazione e/o un reddito per tutti. Non scommetto affatto che lo farà. Credo di no. Ma può provarci. Triste la vita dell'esecutore, no?
P.S. Il riferimento, che ho usato per altri attori politici in passato, è a Becket, compagno di bagordi di re Enrico di Inghilterra, da questi nominato arcivescovo. Nel dramma di Anouhill Beckett prende suo serio il nuovo ruolo fino a sfidare chi lo ha nominato.
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