sabato 23 giugno 2018

Un sentimento contro corrente


Rischio impavidamente di andare contro corrente fino a rischiare la solitudine assoluta. Molti, moltissimi, temono una migrazione senza limiti verso l'Italia. "Non possiamo certo ospitare l'intera Africa", dicono i realisti e dicono gli atterriti. Beh, certo che no. Ma non vedo proprio il rischio. Assai prima che l'Italia si possa riempire di un miliardo e più di africani, l'Italia sarebbe un inferno invivibile. E i migranti sceglierebbero altre rotte oppure sceglierebbero di morire fra i propri cari di fame o di guerra. Spaventa ed angoscia me solo invece la costatazione che già ora in questo Paese in declino demografico (oltre che sociale e culturale) i migranti non vogliano vivere affatto. Siamo quasi solo un Paese di transito verso Paesi più ricchi, meno inospitali, meglio organizzati, con meno caporali e meno mafia. Infatti a Ventimiglia troppi (e non solo chi aspira ad un ricongiungimento) rischiano e perdono la vita per lasciare l'Italia e soffrono pene dell'inferno se sono ricacciati in quello che una volta si chiamava "Il Bel Paese". Questo mi rattrista. Che loro non vogliano vivere qui. Come tanti nostri figli. Mi rattrista il pensiero di una Italia desertificata, vuota di persone, di idee e di sentimenti.

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