Sulla strage di Bologna mi manca la convinzione che unisce sinistra e democratici. Tutti sono certi di un complotto, di un disegno eversivo con fascisti e corpi separati dello Stato. Come per tutte le stragi dell'epoca delle stragi. Io dico: forse. Ma non riesco ad escludere per nulla l'azione isolata. Non riesco ad escludere la manifestazione di una malattia dell'anima che da decenni intossica in varie forme l'Italia, l'Occidente e il mondo intero. L'illusione malata di cambiare qualcosa dando la morte. La voglia insensata di dare uno scopo alla propria vita. Il piacere torbido di essere protagonisti nel distribuire casualmente il dolore
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