Sentito ieri alla 7 prima l'odiato Monti poi il perdente Letta. Ho provato quasi nostalgia pensando al presente. Moderatissimi entrambi nei toni. Il primo critica l'abolizione della tassa sulla casa in nome di una doverosa progressività delle imposte. Anzi, a domanda specifica di Gruber, ammette di sentirsi più a sinistra di Renzi. Guardando al meno peggio in attesa del lontano ottimo, confermo, malgrado ingiustizie ed errori clamorosi come quello sugli esodati. Il secondo dice con convinzione una cosa sacrosanta. Che è bene che nessuno scelga la politica come mestiere. E' bene avere un lavoro che consenta di non vendersi l'anima per sopravvivere nella politica. Ben detto. Non risponde alla domanda di Floris se stia pensando per contrasto a Renzi. Dice soltanto che condivide il motto evangelico "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". Saranno differenze antropologiche (e non sono solo antropologiche), ma auspicherei che la sinistra socialista radicale e compatibile che non vedo all'orizzonte si confronti in futuro con una destra (o centro) seria, come quella che Monti e Letta (e fuori d'Italia, Merkel) rappresentano.
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