Si succedono notizie su buone pratiche di accoglienza. Ieri a Riace, oggi a San Casciano. Sembra la scoperta dell'acqua calda. Ovvio - voglio dire - che l'immigrato/a possa lavorare. Ovvio che sia utile a lui/lei. Ovvio che sia utile alla comunità che accoglie. Ovvio che l'integrazione sia bene e la ghettizzazione male. Eppure sembrano notizie di grandi invenzioni o miracoli. Svariate anche le forme di integrazione possibili. Ma c'è un tavolo da qualche parte in quest'epoca di grandi riforme in cui Comuni ed istituzioni varie si scambiano informazioni e know how di buone pratiche? Leggo ora su Repubblica che gli abitanti di una strada in zona Piramide (Roma) si tassano di 5 euro a settimana per pagare l'impegno di un giovane immigrato nella pulizia della strada. Tutto è nato con la domanda rivolta da un cittadino ad un immigrato che mendicava. "Ma tu non preferiresti lavorare"? La risposta è stata sì. Dobbiamo imparare a domandare. Oggi gli abitanti pensano ad un accordo con Ama perché sottragga la quota pulizia della strada alla tassa sui rifiuti.
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