Nella mia passeggiata serale nel centro di Ostia due volte mi capita di cogliere la nuova dinamica delle donne mature che rimbrottano malamente i mariti. La prima coppia è seduta al bar e lui subisce la requisitoria su non so cosa. Incontro la seconda in piedi in piazza. Ascoltano un fedele calco di Renato Zero. Fedele anche nelle divagazioni di pseudo saggezza. Estenuanti più dell'originale. Anche se non mi è chiaro se l'imitatore si renda conto di quanto siano pesanti. Dice qualcosa sulla vecchia Garbatella dove il Palladio (mi sembra) era - così dice - un cinema porno. Il marito dice qualcosa che forse vuole essere divertente. Ma forse è troppo personale. E la moglie gli fa una scenata, sottovoce ma implacabile. E lui abbozza intimidito. Le mogli maturi custodi del nuovo senso comune politicamente corretto ignoto ai mariti. Poi c'è un tale, lavoratore straniero, che mi chiede chi sia il cantante. Gli rispondo che non ne conosco il nome, ma che sta imitando Renato Zero. Quello avanza coprendo la visuale ad un anziano signore che protesta. E quello ribatte: "Ma lei lo ha già visto. E poi è un imitatore, non è Renato Zero". Lo dice davvero. Non sono solo gli italiani ad inventare contenziosi stravaganti nell'Italia low cost dove si godono imitatori di cantanti e di statisti.
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