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forte di Eros
A
Riomaggiore, in vacanza, mia moglie ed io ci sediamo su una panca
per condividere un buon cartoccio di pesce fritto. Sulla panca di
fronte due giovani seduti come usano i giovani innamorati, l'uno di
fronte all'altra, con le gambe intrecciate, si baciano. Lo fanno nel
modo che non era consueto ai miei tempi: indifferenti alla gente
attorno o forse col gusto di esibire la loro passione. Bene. Però mi
accorgo che la passione non è di entrambi. E' solo di lui. Lui con i
suoi baci lunghi e profondi. Che tolgono il respiro. Infatti lei si
disimpegna ripetutamente. E sapendo che non avrà pace a lungo,
sbircia l'iphone poggiato alla sua sinistra. Lui ricomincia. Nuova
apnea. E lei ripetutamente si libera per sbirciare un po' l'iphone e
i segnali del mondo, luminosi o sonori. Per un po' mi viene da
pensare: ora lui si arrabbia e le sgancia un ceffone. Ma no, gli sta
bene così. Non credo inventeremo qualcosa di più sconvolgente della
rete, la più grande scoperta dell'umanità, più micidiale
dell'atomica. Quella che ci cambia tutti. Che pian piano spegne anche
l'eros. Ed io, retroguardia, fermo al gusto del pesce fritto.
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