L'ultimo viadotto crollato è una tragica, efficace metafora dell'Italia che scricchiola e poi crolla. Sette crolli negli ultimi tre anni. Tre negli ultimi sei mesi. E non solo viadotti, ma case, scuole, argini. Ruffolo oggi su Repubblica ricorda per contrasto i miracoli di ingegneria realizzati nei decenni trascorsi dal nostro Paese sul territorio nazionale e all'Estero. Cosa succede allora oggi? Certamente le privatizzazioni, i nessi torbidi fra politica ed affari. Certamente la amoralità dilagante del business che lucra economizzando cemento e ferro. Certamente e soprattutto lo scarto fra il consenso nell'inaugurare opere e l'inesistente ritorno politico della buona manutenzione, quella che non procura voti. Da dove cominciamo allora? Da una rivolta etica contro le logiche familistiche dei favori. Da una semplificazione delle reti delle responsabilità. Dalla indisponibilità a farsi abbagliare da eventi. Dalla capacità di scorgere la polvere nascosta sotto i tappeti dei Grandi Leader.
mercoledì 19 aprile 2017
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