giovedì 11 ottobre 2018

The wife - vivere nell'ombra: storia emblematica dello spreco femminile


C'è un aforisma notissimo e che ho sempre detestato per il suo ipocrita tono consolatorio: “Dietro un grande uomo c'è spesso una grande donna”.Dietro.
Non conoscevo il regista, lo svedese Björn Runge. Ha diretto magistralmente Jonathan Pryce (Jo) e la straordinaria (più che mai) Glenn Close (Joan). “The wife” è film di suggestiva complessità. Complesso come la vita. Non facile. Il gost writer di talento, nascosto all'ombra di un mediocre sedicente scrittore, non è la stessa cosa del gost writer di Trump, Renzi o Salvini. Perché in politica il testo non è tutto. Sono fondamentali i gesti e le smorfie, oggi più dei programmi. Lo scrittore invece è solo ciò che scrive. Nel film il vincitore dell'Oscar è solo un attore. Lo scrittore vero è una scrittrice, una moglie "innamorata" che ha imparato che il successo è una prerogativa maschile. E che le mogli debbono assistere, servire ed essere felici se il loro lavoro diventa il successo del partner. In tal senso lo spunto è simile a quello di “Scusate se esisto!" di Riccardo Milani .con protagonisti Paola Cortellesi e Raoul Bova, gradevole e commedia dove la brillante architetta deve servirsi di una controfigura . maschile per realizzare I suoi progetti. Ma nel film di Björn Runge non c'è solo il tema dello spreco femminile. C'è l'ambiguità del rapporto di coppia cui noi diamo il nome assai equivoco di “amore”. Un sentimento mai eguale a se stesso e che spesso nasconde e giustifica il peggio e la violenza. Joan entra in crisi quando Il marito vince addirittura il Nobel. Lo vince con libri di cui non è autore. D'improvviso quella vita nell'ombra di un marito vanesio ed anche erotomane le appare un incubo. Sceglierà di dire la verità almeno in famiglia, pur mantenendo pubblicamente integra l'immagine dell'uomo amato. Fra le tante ambiguità suggestive della storia trovo la fantastica capacità di Jo ma anche degli esseri umani in genere di autoingannarsi, su se stessi, sulle proprie intenzioni e sul proprio valore.

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