Ho letto
l’enciclica di Francesco con interesse. Per la mia convinzione che Francesco
sia oggi l’unico leader credibile della Sinistra mondiale. Lo è per ciò che
pensa, per i suoi valori e le sue priorità. Lo è perché a differenza di quelli
che pensano come lui – me compreso, quasi- lui ha un megafono udibile in tutto
il mondo. L’enciclica è un progetto di governo mondiale, anche se a grandi
linee. Le linee essenziali sono chiare. Commento solo ciò che più mi ha colpito
.C’è l’indicazione di una necessaria
dialettica fra le ragioni locali- dei popoli, delle comunità dei territori- e
le ragioni del mondo. Difesa delle culture locali, ma insieme delle ragioni del
globo che non conosce confini. Importante perciò l’indicazione netta di una
necessaria riforma dell’Onu. Tale cioè che la Comunità internazionale possa
soccorrere ogni comunità minacciata dalle potenze più forti. Un vasto programma
se solo si pensa che la Palestina resta occupata a dispetto delle sterili risoluzioni dell’Onu. Immagino che Francesco
immagini l’ Onu senza posto assicurato alle privilegiate potenze nel Consiglio di Sicurezza e senza
paralizzante diritto di veto. L’enciclica
è patentemente anti-sovranista. Escludo possa essere apprezzata dai cristiani
salviniani e meloniani. Qualcuno ha scritto a ragione che con Fratelli tutti la Chiesa incontra
l’illuminismo di Libertè, Egalitè, Fraternitè. Direi anche che sceglie la
fratellanza come il meno equivoco dei valori ed anche il più “comprensivo”. Lo
penso perché ritengo che Libertà ed Eguaglianza si prestano più a
fraintendimenti . Libertà di cosa? Anche di infettare il prossimo? Eguaglianza
in cosa? Di reddito, di opportunità che non si concretizzano o di felicità?
Penso che invece Fratellanza è valore che può chiarire ed orientare Libertà ed
Eguaglianza. E’ la fratellanza del buon samaritano che unico soccorre il ferito
e depredato, proprio perché si considera
fratello, proprio perché istintivamente obbedisce al comandamento “Ama il
prossimo tuo come te stesso”. Si comprende facilmente come l’enciclica di fatto
scomunichi il First Usa, Prima gli
italiani e robaccia simile.
Inevitabilmente
l’enciclica si cala anche per imitazione o per opposizione nella cultura dell’epoca.
Se oggi lo sgarbo, il sarcasmo, l’irrisione, il bullismo sono valori
comportamentali, alimentati peraltro dall’anonimato in rete (esplicita in ciò
la denuncia di Francesco), l’appello alla gentilezza è chiaramente sovversivo.
Gentilezza significa empatia, significa sentirsi nei panni dell’altro, anche
dell’avversario sconfitto che resta fratello. Sarà per questo che mi colpì a
suo tempo (2009) Mujica che vincendo al ballottaggio presidenziale disse: “Se
tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo
è», chiedendo scusa ai suoi avversari “da
vecchio combattente” se durante la
campagna elettorale “a volte mi ha tradito la lingua”.
Molti
altri spunti nell’Enciclica. Ricordo infine il riconoscimento degli errori/orrori
della Chiesa, riguardo l’abominio della schiavitù di cui la Chiesa fu complice.
Francesco lucido, lungimirante e coragggioso.
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