venerdì 21 febbraio 2020

Gli ultimi restino ultimi
Il reddito di cittadinanza è l'ultimo dei provvedimenti che potrei contestare ai 5Stelle. Che nessuno debba soffrire freddo e fame è un obiettivo minimo, giusto e perseguibile. Soprattutto se al contempo ci si impegni per l'eguaglianza. Ma l'obiettivo di eliminare almeno la povertà, come memorabilmente annunciato da Di Maio, è stato clamorosamente mancato. E' stato mancato soprattutto perché proprio i più poveri fra i poveri sono stati dimenticati. A parte che il reddito non spetta agli stranieri con meno di dieci anni, gli stessi italiani, quelli senza tetto e domicilio, sono esclusi. Incredibilmente solo una minima parte dei Comuni ha voluto dare soluzione all'ingiustizia attribuendo un domicilio convenzionale ai senza tetto. Sicché oggi proprio chi più ha bisogno manca di aiuto. A volte anche per "responsabilità" del senza tetto che è privo dei minimi strumenti culturali (o addirittura dell'interesse) per avere informazione del suo diritto e per avvalersene. Il mio governo auspicabile non avrebbe come obiettivo principale distribuire mance al ceto medio o all'imprenditoria o dare risposta ad interessi legittimi di chi non soffre freddo e fame. Penserebbe prima agli ultimi, poi ai penultimi, terzultimi, etc. Agli ultimi non solo con reddito, ma anche con una presa in carico sociale ed educativa, quella di cui si fa carico solo il generoso volontariato, per quanto possibile. Per finire tutto il resto della legge istitutiva potrebbe essere, se possibile, abrogato. Mi riferisco all'obbligo di accettare un lavoro ad x kilometri da casa a seconda del tempo della improbabile chiamata al lavoro. E mi riferisco ai celebrati (da Di Maio) navigator: a quei precari o disoccupati vincitori di un concorso per trovare lavoro ai disoccupati. Sono certo che Di Maio colpevolmente non sapesse che col nome italiano di "operatori dei centri per l'impiego" i navigator suggeritigli dall'italo-americano messo a capo dell'agenzia per il lavoro (Anpal Servizi) c'erano già e certamente con competenze più mature di quelle dei navigator. Aggiungo che la facoltà di impegnare in attività socialmente utili i percettori del reddito è cosa ottima e deve diventare sistema. Il lavoro socialmente utile può e deve diventare un percorso per l'inserimento nel settore pubblico o privato. Nell'agenda politica tutto c'è però tranne ciò che serve ed urge davvero. reddito-di-cittadinanza-requisiti/Gli ultimi

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