sabato 22 febbraio 2020

La netturbina, spaccato dello spreco


Mi incuriosisce la netturbina che da qualche tempo ramazza il marciapiede di fronte casa mia. Mi incuriosisce perché è molto bella.Perché è elegante ed aggraziata. Infine ho scoperto che parla un italiano eccellente, preciso e raro in questi tempi. L'ho scoperto perché rallento, e talvolta fermandomi ad accendere una sigaretta di cui farei anche a meno, quando la vedo e sento conversare con amici ed amiche, causa la mia inguaribile curiosità verso le vite in cui casualmente mi imbatto.
Lo so, dovrei pensare che è normale. Perché una netturbina non dovrebbe essere bella, elegante ed istruita, magari laureata? Però un tale pensiero - progressista, politicamente corretto? - non è il mio pensiero. Un giorno, quando saremo tutti belli ed istruiti sarà normale. Oggi no. Oggi no, mentre agli sportelli incontro spesso (non sempre) impiegati/e scortesi, sgradevoli ed ignoranti. Oggi no, mentre nei musei troppi sono inadeguati. Oggi no, mentre troppi giornalisti-intervistatori sono sgarbati fino a lanciare via il libro dell'intervistato (Giletti vs Capanna). Insomma, scrutando la netturbina scruto il Grande Spreco del mio Paese.

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