giovedì 6 febbraio 2020

1917: il grande massacro





Candidato all'Oscar come film, regia, sceneggiatura. Film ben costruito, quello di Sam Mendes con George MacKay e Dean-Charles Chapman ( ed un cammeo di Colin Firth). Non un capolavoro però e forse neanche da Oscar Mi aspetterei invece tanti Oscar per l'ultimo Loach, quello di "Sorry we missedi you". 2017 è una storia esemplare di coraggio e di solidarietà cameratesca. Il protagonista affronta un viaggio nel territorio di nessuno fra le linee del suo esercito e quelle dei tedeschi per consegnare un messaggio che può salvare un battaglione dal massacro. L'aspetto più crudo e più efficace del film è in quei cadaveri abbandonati di commilitoni e nemici calpestati nel viaggio: rappresentazione puntuale di quella guerra di trincee, di assalti e carneficine. Non evidente però – se c'è nelle intenzioni – un messaggio antimilitarista. Nulla di paragonabile in questo con i "miei" classici pacifisti del cuore: da "All'ovest niente di nuovo" di Lewis Milestone, ad "Orizzonti di Gloria" di Stanley Kubrik, con la migliore prova di Kirk Douglas proprio oggi scomparso (a 103 anni) fino all'italiano "Uomini contro" di Francesco Rosi, con GianMaria Volontè.

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