Candidato
all'Oscar come film, regia, sceneggiatura. Film ben costruito, quello
di Sam Mendes con George
MacKay e Dean-Charles Chapman ( ed un cammeo di Colin Firth).
Non un capolavoro però e forse
neanche da Oscar Mi aspetterei invece tanti Oscar per l'ultimo
Loach, quello di "Sorry we missedi you". 2017 è una
storia esemplare di coraggio e di solidarietà cameratesca. Il
protagonista affronta un viaggio nel territorio di nessuno fra le
linee del suo esercito e quelle dei tedeschi per consegnare un
messaggio che può salvare un battaglione dal massacro. L'aspetto più
crudo e più efficace del film è in quei cadaveri abbandonati di
commilitoni e nemici calpestati nel viaggio: rappresentazione
puntuale di quella guerra di trincee, di assalti e carneficine. Non
evidente però – se c'è nelle intenzioni – un messaggio
antimilitarista. Nulla di paragonabile in questo con i "miei"
classici pacifisti del cuore: da "All'ovest niente di nuovo"
di Lewis Milestone, ad "Orizzonti di Gloria" di Stanley
Kubrik, con la migliore prova di Kirk Douglas proprio oggi scomparso
(a 103 anni) fino all'italiano "Uomini contro" di
Francesco Rosi, con GianMaria Volontè.
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