Vorrei evitare stucchevoli lodi al mondo femminile. Non penso che uomini e donne siano eguali e neanche che debbano esserlo. L'unica eguaglianza in cui credo è quella nell'eguale diritto alla felicità, conservando le differenze inevitabili e quelle positive. Donne ed uomini non hanno eguale forza fisica. Non hanno eguale aggressività: infatti non sono all'ordine del giorno i maschicidi. Si dice così? Non esiste neanche una parola per indicare un fenomeno quasi inesistente. Con convinzione
(facendo arrabbiare mia moglie e forse tutte le donne) aggiungo che le donne sono meno brave in genere al volante, anche se meno spericolate. Le donne - ho notato- hanno difficoltà a fermarsi e ripartire: sulle strisce, ad esempio. La maggior parte delle differenze nascono dalla Storia. A proposito di guida, ritengo che la spiegazione sia nella minore consuetudine a frequentare spazi esterni alla casa. Ciò detto, penso però di non potermela cavare né nel dire che siamo eguali, né nel dire che siamo diversi. In sintesi penso che nella diversità oggi le donne sono migliori. Cioè danno il contributo maggiore alla società. Talvolta anche per una minore capacità nel gestire scambi ed intrallazzi. Così spiego la loro superiorità nella politica vera. Semplicemente guardano più facilmente al bene pubblico perché meno distratte dal bene personale. Certamente parlo di grandi numeri, per cui l'eccezione Daniela Santanché (o Alessandra Mussolini) ci sta. Ma nel mondo della politica maschile faccio fatica a trovare esempi paragonabili al rigore morale di Tina Anselmi. Fuori dalla politica, negli studi le donne prevalgono nettamente sugli uomini: per numero di diplomate e laureate e per voti. Perché? Escludo fatti genetici. Credo piuttosto che le donne siano mosse da uno spirito di rivalsa. Sapendo che il potere maschile non farà mai loro sconti, si impegnano di più. E peraltro sono un po' meno distratte dalle birrette, dalle droghe, dal bullismo, dalle futili passioni da stadio. Un pochino, abbastanza. Poi però le donne che sono diventate più numerose in magistratura dove fino a pochi decenni fa erano escluse (incredibile, vero? lo abbiamo dimenticato?) nella ricerca, a scuola, nelle università, sono escluse dai vertici (maggioranza fra le insegnanti e minoranza fra i presidi, minoranza assoluta nei dirigenti in genere). Chi perde in questa palese discriminazione? Solo le donne? No, tutti. Abbiamo in Italia un'eccellente sanità, ma mi sentirei più sicuro se ad operarmi eventualmente fosse il chirurgo migliore (probabilmente donna) e non già il chirurgo più politicamente introdotto. Egualmente penso che il ponte Morandi forse (forse e probabilmente) non sarebbe crollato se a curarne la manutenzione ci fosse stata una donna, meno attenta di un uomo al business e più alle persone. Insomma penso che se, da uomo, inevitabilmente approfitto dei vantaggi legati al mio sesso, sarei stupido, assai stupido e masochista, ad accettare o promuovere il generale e persistente dominio maschile. Auguri quindi, donne ed amiche. Facendovi i miei auguri motivati e non di maniera, faccio gli auguri a me stesso e al mondo.
Nessun commento:
Posta un commento