Ad Ostia tutti i fruttivendoli sono egiziani. Dispero di capire come si sia realizzato il monopolio. Oggi mia moglie ha consentito a cercare insieme a me le patate dolci, "americane", un mio moto nostalgico proveniente dall'infanzia e dai miei nonni materni. Le chiediamo ad una bottega, egiziana naturalmente. "Avete patate dolci americane"? Il giovane risponde: "Dolci egiziane. Perché americane"? Non ero culturalmente attrezzato a replicare. E poi avevo capito vagamente il senso della provocazione. Mi sono riservato di approfondire. Quello, il giovane egiziano, si spiega meglio: "Gli americani pensano ai fatti loro: Trump, dazi. Chiamiamole patate dolci e basta". Un conato anti-americano e contro la potenza Usa prepotente ed una larvata critica forse al provincialismo e all'esterofilia italica. Però, accidenti, le patate dolci sono americane!. L'incontro con l'egiziano mi ha costretto a spendere un'ora e più di ricerca in rete. Le patate dolci sono americane come le altre e comunque le due patate in comune hanno solo il nome, appartenendo a due distinte famiglie di ortaggi. Mi preparo così al prossimo incontro con l'egiziano.
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