sabato 2 dicembre 2017

L'antifascismo oltre i riti: sempre più difficile, sempre più urgente


Va bene la proposta di Veltroni, appoggiata da Renzi, dal Pd, dalla sinistra, dall'Anpi, etc. per una mobilitazione antifascista. Difficile dire no. Si faccia. Però, per favore, si faccia anche altro. Ci sono tanti, ci sono troppi, ci sono troppi giovani che sposerebbero il diavolo per fare dispetto ai politici, agli adulti, agli antifascisti, ai lavoratori, al ceto medio, a quelli che leggono libri, a quelli che hanno o credono di avere un posto nel mondo. Quei troppi non sono la maggioranza dei votanti, ma sono la maggioranza. Non sono per lo più fascisti, ma possono diventarlo. Sono quelli che chiamano gli Spada di Ostia "benefattori" e si sentono minacciati dagli ultimi della terra oppure semplicemente non trovano cose appassionanti in cui spendersi e magari non gli sembra vero che qualcuno strisci la loro auto malmessa per poter ingaggiare una cazzottata col mondo.
Penso che la cosa più urgente da fare sia prosciugare questa palude. Urgente e lunga da fare. Anche se all'improvviso, illuminati sulla via di Damasco, capissimo che avremmo dovuto cominciare l'altro ieri. Si selezioni un esercito di menti coraggiose e non abbrutite dal conformismo pigro. Li si cerchi a scuola, ma anche fra gli esclusi dalle graduatorie scolastiche. Li si cerchi ovunque. Anzi si cerchi prima chi sappia sceglierli. E poi li si butti nella mischia. A scuola, nelle parrocchie, nelle sale scommesse, in strada. Ad ascoltare anche cose orrende, a capire, a spiegare infine perché il fascismo e il ribellismo non sono la risposta al vuoto dell'epidemia nichilista. E siano muniti quei coraggiosi di un comprensibile programma di governo della nuova Italia che promette e garantisce un posto al mondo ad ognuno. P.S. Sto immaginando un governo di cui non scopro neanche l'ombra. Però sento egualmente che questo post abbia un senso.

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