Pesarle per perdere. Ma a che diavolo serve vincere diventando eguali all'avversario? Pesare le parole per lasciare almeno ai nipoti un vocabolario decente se e quando si tornerà a confrontarsi su cose serie - i bisogni degli uomini, oltre i diritti dei pochi. Quindi, pesando le parole, non oppongo "disgusto" a "disgusto". Dico solo "noia". Riservo il disgusto alla straordinaria capacità umana di auto-ingannarsi. Al credersi buoni - con rosario e crocifisso- mentre il prossimo è lasciato morire. Buona domenica.
domenica 29 luglio 2018
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