Provo un mix di stupore, ammirazione e invidia verso i sub soccorritori dei ragazzi thailandesi. Stupore per la scelta di rischiare la vita per gli altri in un mondo in cui più spesso si mette a rischio la vita altrui per migliorare la propria vita anche solo di un tantino. Provo anche rabbia verso coloro che in altri noti contesti si rifiutano di credere alla generosità e cianciano di business al solo scopo di occultare la loro miseria.
lunedì 9 luglio 2018
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