Premessa
Attorno al primo decennio degli anni duemila fu in voga in Italia fra gli oppositori di Berlusconi utilizzare il discorso di Pericle agli ateniesi (Tucidide, Storie), testamento politico democratico, scandito dalla formula "Noi ad Atene facciamo così", come espressione di una idea radicalmente diversa di democrazia rispetto all'autoritarismo populista del leader della destra. Fra Berlusconi ed i democratici non c'era rapporto possibile. Erano due visioni del mondo opposte, come era opposta la visione di Pericle a quella dei barbari. Da vicino si colgono bene particolari e differenze. Da lontano però si vede meglio ciò che accomuna i diversi. Per un Pericle che guardi e giudichi la Terra dal lontano pianeta marziano Berlusconi, D'Alema, Bersani, etc. hanno prevalentemente cose in comune. Ecco il messaggio alla Terra del Pericle marziano.
“A voi terrestri sembra democratico che se mille vogliono andare a nord e mille ed uno a sud, tutti debbano andare a sud. La vostra non è democrazia, ma dittatura della maggioranza. Che poi è in fondo dittatura di una minoranza, di quelli che con la forza degli strumenti della persuasione e col ricatto economico possono far decidere ai più ciò che giova ai meno. Noi chiamiamo Democrazia invece il sistema in cui tutti possano riconoscersi nel governo e scelgono la stessa direzione, avendola condivisa, talvolta con fatica. Noi su Marte facciamo così.
Voi avete una élite che governa i cittadini. Odiate l'élite e per contraddirla coltivate odio, rancore, fascismo ed anche popolari sgrammaticature. Però non sapete sostituirla né farne a meno. Abbiamo riso a crepapelle quando un vostro leader, in odio al Parlamento, ha fatto festa cancellando qualche centinaia di parlamentari. Ci chiedevamo perché mai non li cancellasse tutti se il loro costo era tanto intollerabile. Noi studiamo la matematica e, a differenza di voi che ve ne occupate solo a scuola, la pratichiamo. Sappiamo che 300 milioni è mille volte meno di 300 miliardi. E nessuno da noi farebbe festa per aver risparmiato qualcosa come una tazzina di caffè. Noi pian piano abbiamo fatto a meno dei partiti; ma non certamente per risparmiare una tazzina di caffè. Non siamo così idioti. Sono scomparse maggioranze e minoranze e dopo che tutti i marziani sono diventati capaci di governare, abbiamo sostituito il sorteggio delle cariche al voto. Noi su Marte facciamo così.
Voi ai disoccupati piuttosto che dare lavoro preferite dare sussidi o consentire di rapinare. Avete infatti uno strano concetto dell'economia. Noi invece sappiamo che il lavoro che serve è infinito e ce lo dividiamo. Nessuno è senza lavoro. Neanche i vecchi che magari svolgono lavori più leggeri e lavorano due ore anziché otto. Voi dite – inutilmente- che il lavoro è un diritto (che poi di fatto non assicurate). Noi più spesso ricordiamo che è un dovere a quelli tentati di stare in ozio. Noi su Marte facciamo così.
Voi condannate molti fra quelli che lavorano ad essere precari. Sulla Terra il lavoro si conquista e poi si perde con l'incubo di non trovarlo più. E i disperati non trovano altro rimedio alla paura se non assassinare la compagna. Alcuni poi fanno lavori piacevoli, altri fanno lavori pericolosi, pesanti e sgradevoli. Noi i lavori sgraditi li svolgiamo a turno: li svolgono ingegneri, avvocati, artisti e filosofi. Domani, ad esempio, per me, filosofo e governante nel mese scorso, è il turno di lavorare nelle fogne. Noi su Marte facciamo così.
Voi dite che ognuno merita quello che ha in quella che vi sembra una libera competizione. Quindi per voi alcuni uomini valgono un milione di volte più di un altro uomo. Noi pensiamo invece che ogni vivente valga quanto un altro e abbia diritto ad eguale felicità dell'altro, perciò nessuno riceve più del doppio dell'ultimo che è quello che sceglie di dare di meno, ricevendo di meno. Noi su Marte facciamo così.
Voi avete persone senza tetto, senza cibo e senza istruzione. Dite da millenni che farete in modo che tutti abbiano tetto, cibo ed istruzione. Non ci siete mai riusciti e non ci riuscirete. Noi abbiamo avuto mille anni fa l'ultimo senza tetto. Quando in un territorio avvenivano inaccettabili esclusioni, studiavamo per capirne le ragioni e poi rimuoverle, anche punendo gli incapaci governanti di quel territorio. Noi su Marte facciamo così.
Voi terrestri, se cristiani, dite di credere tutti in uno stesso Dio. Ma per alcuni il Dio vuole carità ed accoglienza, per altri suggerisce di lasciare annegare chi voglia trasferirsi da un Paese all'altro. Lo stesso è per altre religioni. Alcuni musulmani credono in un Dio misericordioso, altri in un Dio omicida e terrorista. Noi abbiamo abolito Dio, le crociate ed il terrorismo. Non abbiamo frontiere e non abbiamo Paesi ricchi accanto a Paesi poveri. Se molti vogliono andare da qui verso lì, noi ci impegniamo a rendere più attraente il Paese da cui si va via. Noi su Marte facciamo così.