Un po' c'è l'effetto imitazione in quel che è successo a Pisa. Stavolta non c'entra il fascismo e neanche il razzismo. C'entra l'impossibilità di tollerare un rimprovero per un ventunenne motociclista pericolosamente zigzagante tra la folla. Per un rampollo di famiglia delinquenzialmente militante è una "questione di onore" diciamo. Somiglianze e differenze. Ma quel che è identico a Pisa come a Macerata è la malattia dell'anima chiamata nichilismo, perdita di senso e di scopo. Quella che sta infettando il mondo dopo la caduta delle ideologie. Perde valore - fino a zero - la vita degli altri e anche la propria. Il nichilismo disperato è la madre. Fascismo, terrorismo, bullismo sono figli diversi che troppo somigliano alla madre: al grande vuoto e alla grande noia. Qualcuno, fra un bonus e l'altro, un insultino e l'altro, una banalità e l'altra, ha un progetto, un minimo di idea per riempire il grande vuoto?
venerdì 9 febbraio 2018
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