I
miei amici coprono l'arco dal PD ai comunisti. Emma piace
moderatamente solo ai piddini. Dagli altri riceve solo dissenso duro,
se non insulti. E' una "liberista", pensa un po'. Come
quasi tutti: o liberisti puri (come Emma) o liberisti-protezionisti
(o meglio per un capitalismo sovranista) che vogliono imbrigliare
maldestramente il cavallo pazzo della globalizzazione, ma non osano
proporre di cambiare cavallo.
Lei
crede invece di poter coniugare liberismo radicale e accoglienza,
nell'epoca delle grandi migrazioni che confondono il pensiero della
sinistra arrancante.
Leggo
però che Emma interviene sul tema "Scuola" polemizzando
con la cultura classica che disarmerebbe i giovani nella competizione
di un mercato del lavoro che vuole ingegneri. Stamani anzi la sentivo
su Omnibus opporre ingegneri a psicologi. Il mercato vuole i primi e
non i secondi, diceva. Sì, non c'è dubbio. Il mercato vuole
ingegneri, per costruire ponti,. ma anche seconde case e slot
machine. Però la ragione e i bisogni di cura richiederebbero
psicologi e operatori sociali. Li chiederebbero già assai più se ci
fossero davvero e invece quelli veri, cioè credibili ed efficaci, ci
sono ma non sono così' numerosi. E nel mercato vince ciò che è
visibile e di efficacia evidente, bombe comprese. Il mercato insomma
richiede poco “umanisti” un po' perché le persone non sanno di
averne bisogno, un po' perché gli “umanisti” sono meno
facilmente valutabili e spesso loro stessi rifiutano anche le
valutazioni possibili; sembrano pensare che dire qualcosa in latino o
stendere qualcuno su un lettino sia in sé formativo o curativo.
Insomma, dal mio punto di vista, farei a meno di molti attuali
latinisti, insegnanti, psicologi, sociologi, assistenti sociali ed
“umanisti” vari. Però investirei molto per dimostrare che gli
“umanisti” veri (efficaci) servono più che gli ingegneri, nel
mio auspicio di percorso prudente e condiviso verso la
“decrescita.felice”, con meno avere e più essere. Investirei di
più e subito in formatori dei formatori, prima che se ne perda
traccia. Ho qualche dubbio che ci siano molti eredi di Umberto Eco e
di Tullio De Mauro.
P.S.
Quasi escludo di essere riuscito a spiegare l'ennesimo caso in cui
mi trovo solo fra opposti schieramenti culturali e politici nei quali
non posso militare. .
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