Della manifestazione, sindacale e non solo sindacale, di Roma non mi è piaciuto uno striscione della Uil:
No Tav, No Tiv, No Tap = No Lav.
Cioè non c'è lavoro senza le grandi opere. E' carino, sintetico ed efficace. Però...Sarà piaciuto agli industriali per una volta in corteo insieme ai sindacati contro questo pessimo e confusionario governo. A me per niente. Per gli imprenditori e per un sindacato disperatamente in difesa può andar bene. Io temo però che la cultura contenuta in quello striscione possa preparare il peggio. Domani si potrà dire "abbattiamo la Torre di Pisa ed anche il Colosseo; avremo 50.000 posti di lavoro". E dopodomani si dirà "facciamo guerra alla Francia; avremo milioni di posti di lavoro nelle fabbriche di armi, negli ospedali, nelle agenzie funebri". La logica distruttiva del capitalismo e del Pil in ascesa coi disastri che danno lavoro rischia di affermarsi sempre più. La logica dell'economia reale dice invece che i bisogni umani sono infiniti, che il lavoro necessario per realizzare ciò che serve davvero - buon cibo, istruzione permanente, prevenzione sociale e sanitaria - è infinito. E la disoccupazione è solo l'effetto perverso e irrazionale del mercato. Ma la Ragione oggi tace.
No Tav, No Tiv, No Tap = No Lav.
Cioè non c'è lavoro senza le grandi opere. E' carino, sintetico ed efficace. Però...Sarà piaciuto agli industriali per una volta in corteo insieme ai sindacati contro questo pessimo e confusionario governo. A me per niente. Per gli imprenditori e per un sindacato disperatamente in difesa può andar bene. Io temo però che la cultura contenuta in quello striscione possa preparare il peggio. Domani si potrà dire "abbattiamo la Torre di Pisa ed anche il Colosseo; avremo 50.000 posti di lavoro". E dopodomani si dirà "facciamo guerra alla Francia; avremo milioni di posti di lavoro nelle fabbriche di armi, negli ospedali, nelle agenzie funebri". La logica distruttiva del capitalismo e del Pil in ascesa coi disastri che danno lavoro rischia di affermarsi sempre più. La logica dell'economia reale dice invece che i bisogni umani sono infiniti, che il lavoro necessario per realizzare ciò che serve davvero - buon cibo, istruzione permanente, prevenzione sociale e sanitaria - è infinito. E la disoccupazione è solo l'effetto perverso e irrazionale del mercato. Ma la Ragione oggi tace.
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