mercoledì 22 novembre 2017

Pensieri impopolari di un senza partito


A Otto e mezzo ieri un noto giornalista (non dico chi per non distrarvi dal contenuto del mio post) sentenziava a ragione che la sinistra "radicale" non è mai andata in Italia oltre il 5%. Vero, voglio dire, ma la sinistra radicale, a mio avviso, non è mai stata in campo. La sinistra radicale non è quella di Renzi ovviamente, ma, meno ovviamente, non è neanche quella che vuole tornare a prima di Renzi e alle vecchie tutele dell'art. 18. Non è radicale la sinistra che vuole legare le mani al proprietari. E' radicale la sinistra che vuole sopprimere i proprietari (con gentilezza simile a quella del medico che si occupa di obesi, oltre che di denutriti) e guarda a nuove libertà e sicurezze. E' radicale la sinistra che vuole emancipare la donna dal marito, non quella che vuole obbligare il marito padrone a mantenere la moglie che non ha lavoro. E' radicale la sinistra che non considera costo ma investimento assicurare pane, tetto, lavoro e cittadinanza ai dimenticati. A tutti, senza accontentarsi di migliorare un po' le statistiche. E' radicale la sinistra che ha un enorme riserva di consenso -altro che 5%! - nei diseredati che non votano. Non si tratta di cambiare strategia. Si tratta di costruire un soggetto politico che oggi non c'è.

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