Sentivo il segretario del PD ieri ad Otto e mezzo. Per lunghi tratti mi sembrava quasi un leader normale. Quasi gentile. Non parlava di gufi, rosiconi, professoroni (cioè odiose persone colte che non somigliano alla cara, ignorante gente normale). Non parlava neanche di scissionisti e traditori. Si affidava -diceva - al lavoro di Fassino. Poi, come nella storiella del ragno che non può vincere la sua natura, ha preso di nuovo a vantare quei benedetti 80 euro elargiti al "ceto medio" (parole sue), col tono di chi li abbia cacciati generosamente dalla propria tasca. Infatti ho pensato che quei soldi li ho cacciati di tasca anch'io, giacché la mia pensione è rimasta non rivalutata anche per consentire quelli ed altri bonus. Invece il segretario del partito che sarebbe l'argine al populismo (senti un po'...) genialmente se la prende con Berlusconi e Grillo che da milionari non capiscono cosa valgono 80 euro. Argine al populismo? Boh!
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