Allora. Con la Presidenza Obama il benedetto Pil americano è risalito. La disoccupazione si è più che dimezzata. Però i processi lunghi della globalizzazione hanno tolto il lavoro a molti americani, in numero minore di chi un lavoro ha ottenuto, ma molti. Lo ha tolto a quelli che lavoravano nelle acciaierie giacché l'acciaio cinese, assai più economico, sostituisce in America quello americano. Per inciso qualcuno annota che Trump riceve il voto degli operai dell'acciaio licenziati o a rischio di licenziamento e però costruisce Trump Towers altissime grazie a quell'acciaio economico. Ma il punto vero è che chi perde nella globalizzazione protesta mentre i nuovi occupati non sanno di dover ringraziare la globalizzazione ed Obama. Né, tanto meno, la potenziale erede Clinton. Bisognerebbe che qualcuno lo spiegasse loro. Poi servirebbe riattrezzarsi bene in Usa e nel mondo per una globalizzazione più morbida e/o per ammortizzare l'impatto della mobilità di merci e di uomini: cosa sì e cosa no, chi sì e chi no. E soprattutto come e a quali condizioni. Per me, ad esempio, i negozi cinesi no, il mega Mc Donald a Borgo Pio assolutamente no.
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