Ieri, seguendo Otto e mezzo, mi è capitato di
stare con Giorgia Meloni. Era opposta a Damilano e Scanzi. Ma anche a
Lilly Gruber. E la leader di Fratelli d'Italia lo ha fatto notare. Ha
cominciato a dire "voi", riferendosi ai tre, compresa la
non imparziale (come spesso) Gruber. Che si è molto arrabbiata: a
torto. Soprattutto i fanatici renziani e grillini sono soliti
accomunare col liquidatorio "voi" avversari , pur
diversissimi, della loro fede. Ieri però Giorgia Meloni aveva
ragione. Capita anche ai fascisti di avere ragione. Lei ricordava che
gli immigrati, pur rappresentano l'8% della popolazione
italiana, sono autori di delitti nella misura del 38%. Su questo si
è levato un coro a tre di obiezioni fuor di luogo. Soffrivo sulla
mia poltrona. Mi sembrava evidente che bisognava dar ragione a
Meloni. Perché aveva ragione e perché da quella ragione si sarebbe
potuto/dovuto dedurre che aveva torto su tutto il resto. Le ragioni
dell'antirazzismo si rafforzano infatti dimostrando che la mancata
integrazione (e non certo il colore della pelle) produce furti,
rapine e stupri. La terapia insomma non è smacchiare i neri o
nascondere la verità: la terapia è la verità.
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