mercoledì 27 marzo 2019

La verità non fa male





Ieri, seguendo Otto e mezzo, mi è capitato di stare con Giorgia Meloni. Era opposta a Damilano e Scanzi. Ma anche a Lilly Gruber. E la leader di Fratelli d'Italia lo ha fatto notare. Ha cominciato a dire "voi", riferendosi ai tre, compresa la non imparziale (come spesso) Gruber. Che si è molto arrabbiata: a torto. Soprattutto i fanatici renziani e grillini sono soliti accomunare col liquidatorio "voi" avversari , pur diversissimi, della loro fede. Ieri però Giorgia Meloni aveva ragione. Capita anche ai fascisti di avere ragione. Lei ricordava che gli immigrati, pur rappresentano l'8% della popolazione italiana, sono autori di delitti nella misura del 38%. Su questo si è levato un coro a tre di obiezioni fuor di luogo. Soffrivo sulla mia poltrona. Mi sembrava evidente che bisognava dar ragione a Meloni. Perché aveva ragione e perché da quella ragione si sarebbe potuto/dovuto dedurre che aveva torto su tutto il resto. Le ragioni dell'antirazzismo si rafforzano infatti dimostrando che la mancata integrazione (e non certo il colore della pelle) produce furti, rapine e stupri. La terapia insomma non è smacchiare i neri o nascondere la verità: la terapia è la verità.

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