domenica 21 maggio 2017

Fra padella e brace


Così Renzi ora proclama: “Il reddito di cittadinanza devasta l'art. 1. della Costituzione. Noi siamo per il lavoro che è dignità, non per l'assistenzialismo”. Quasi d'accordo che il reddito di cittadinanza dia meno dignità del reddito da lavoro. “Quasi” perché una mezza verità è di fatto una bugia. Innanzitutto perché il reddito di cittadinanza dà comunque più dignità che non l'assenza di reddito e il dormire sotto i ponti o in auto. In secondo luogo perché i progetti di reddito di cittadinanza che conosco a partire da quello 5Stelle prevedono lavori socialmente utili, come corrispettivo del reddito. In terzo luogo perché “essere per il lavoro” non significa tifare per il lavoro. Significa realizzare lavoro. Grlllo risponde con poca efficacia e chiarezza: “Nessun assistenzialismo, vogliamo che vinca l'intelligenza sulla stupidità”. Il mio sospetto è che Grillo consideri una appendice di poco conto ciò che nello stesso programma 5Stelle dovrebbe accompagnare il reddito di cittadinanza ovvero le politiche attive del lavoro. In sintesi sono assolutamente insoddisfatto delle futili battute renziane, ma abbastanza insoddisfatto anche della risposta grillina. Se poi voltiamo pagina e parliamo di Europa o di immigrazione il mio pollice verso riguardo Grillo si fa netto. Fra lui e Renzi non so bene dove sia la padella e dove la brace. E la terza via è quasi invisibile. Ancora.

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