giovedì 22 ottobre 2020

Istruzione venusiana e marziana


Venere ha un progetto educativo planetario e comunità educative di circa centomila venusiani con programmi specifici legati ai territori, alle loro vocazioni e alle inclinazioni degli allievi. Nella scuola convergono le maggiori risorse del pianeta e la scuola è il luogo della felicità per i venusiani. Gli insegnanti sono quasi tutti a tempo parziale, svolgendo anche altri mestieri. Su Venere la funzione docente è la più apprezzata e pagata. Un ingegnere ad esempio è assai più retribuito quando insegna che non quando progetta ponti. La materia fondamentale si chiama “educazione al piacere” ed è un po’ la cornice degli altri insegnamenti, insegnando il piacere estetico, quello sessuale, quello del gusto, quello etico (quello cioè di perseguire fratellanza e giustizia) . La scuola è molto amata dagli allievi, anche perché ne è chiaro lo scopo, condiviso da allievi e comunità. Il momento di massima felicità degli allievi è nell’inizio delle lezioni, il momento più triste e sconsolato è al suono del campanello che segnala la fine delle lezioni.
Nel pianeta Marte la Scuola non c’è. Non ci sono edifici con insegnanti e bidelli dove si imparino lingue, geografia, diritto, etc. Non ci sono le classi e alla fine della lezione non ci sono allevi che saltano dai banchi felici per la riconquistata libertà. I marziani fin da giovani imparano in luoghi diversi e con diverse funzioni di aiuto. Ogni marziano ha un tutor che gli suggerisce cosa imparare. L’allievo ragiona col tutor su cosa gli piace, cosa sa fare meglio e se è capace di fare ciò che gli piace. Poi l’allievo (cioè il marziano, giacché tutti i marziani sono allievi dalla nascita alla morte) decide. Il tutor gli indica i maestri più vicini e più lontani. Talvolta si ha bisogno di un maestro vicino che ti stia a fianco, talvolta no. Il maestro vicino costa di più. E’ importante saperlo perché ogni marziano dispone di un milione di unità monetarie che può gestire liberamente per “comprare” insegnanti e tempo del tutor nell’arco della sua vita. Il marziano sostiene gli esami che vuole e per tutta la sua vita. Gli esami certificano che è abile a qualcosa: non solo un mestiere, ma anche ad essere marito/moglie o padre/madre, ad esempio. Le certificazioni non durano per sempre, ma si rinnovano un po’ come la patente sui guida sulla Terra. E possono essere revocate. La carriera su Marte può essere discendente, oltre che ascendente. Talvolta la carriera si fa discendente per decisione di un valutatore. Spesso è lo stesso soggetto a chiedere di essere adibito ad un lavoro più facile e meno retribuito: magari per avere più tempo per imparare un nuovo mestiere o semplicemente perché preferisce più tempo libero da dedicare a se stesso ed ai suoi affetti o minori responsabilità. Tutor ed istruzione accompagnano il marziano fino alla fine dei suoi giorni.
P.S. La fantasia può mettere fra parentesi l'esistente con le sue pigre e consolidate ragioni e consentire di pensare mondi nuovi.

venerdì 9 ottobre 2020

La battaglia dei sessi: fraintendimenti del femminismo e falsi bersagli


Il film (2017) di Jonathan Dayton e Valerie Faris, visto ieri in Tv, racconta la storia vera di una tennista Usa degli anni 70 -Billie Jean King interpretata da Emma Thompson- e di una battaglia femminista con tante ragioni ed un fraintendimento. Billie rifiuta un ingaggio assai inferiore a quello offerto ai campioni maschi. Lo rifiuta perché lei fa incassi come i campioni maschi. L’argomento in sé sarebbe bastevole. Però il femminismo – quello del film - va oltre, sbagliando. Sbaglia sostenendo la eguale bravura di femmine e maschi negli sport, a partire dal tennis. Che io sappia le prestazioni maschili – ed i record – sono sempre più alti di quelli femminili: nella corsa, nel salto in alto, in lungo, nel getto del peso. Ma il film (e certo femminismo) suggerisce che dire questo è da maschilista. Lo fa un femminismo che invece non si scandalizza se si sostiene che le donne hanno più empatia, più autodisciplina, più dedizione al compito, più disinteresse. Certamente molte differenze fra i sessi discendono dalla Storia ed un giorno potranno essere superate o anche capovolte. Già le donne dimostrano di essere magistrate migliori: sono più numerose nella carriera, pur essendo state ammesse da poco alla magistratura. Ma poi sono minoranza ai vertici. Stessa dinamica nella Scuola. Qui è l’intoppo. E in politica l’abilità maschile alle relazioni di potere da un lato premia gli uomini, dall’altro ci fa desiderare di essere governate da donne (a me succede). Combattuti però i privilegi di “rango” maschile e riconosciuto però al sesso femminile tutto ciò che si può e si deve riconoscere, perché non concedere ai maschi di essere migliori nello sport, in quanto più muscolosi? Il film gira attorno al tema anche con buffi silenzi ed omissioni. La 20-30enne Billie vincerà il confronto col campione 50enne. L’età degli sfidanti appare un dettaglio. Buffo, no? Io che non ho mai giocato a tennis vincerei – credo- contro una campionessa centenaria.
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giovedì 8 ottobre 2020

La pandemia nel mio mondo normale-ideale

 

In un mondo normale, anzi no, ideale, cioè governato dalla ragione, si prende atto del problema provocato dall'incuria umana: la pandemia. Si prende atto del conflitto fra salute e lavoro (economia) e si risponde con intelligenza. Si chiude ciò che non è essenziale e quanto più alto è il rischio più si chiude. Allora innanzitutto si chiudono gli stadi (non in parte, ma totalmente), insieme a lotterie e giochi di denaro vari. Poi si chiudono le discoteche. Poi si chiudono i bar e i ristoranti (totalmente o parzialmente). I tabaccai possono essere sostituiti dai distributori automatici. Si chiudono le fabbriche di armi. Si chiudono le fabbriche di coca cola e bibite gasate. Etc. Le scuole si aprono per piccoli gruppi o anche per uno studente alla volta: un docente, uno studente. E si sostituisce così la qualità alla qualità. Cosa pensi di dover apprendere? Ti spiego perché devi apprendere qualcosa che credi di poter non sapere. Ti suggerisco cosa e come studiare. Da solo, con un amico, con due amici. Cosa non riesci a capire? Ecco, non capisci perché...Ora puoi capire e godere di capire. Del resto si può fare a meno, ottenendo di più: a scuola. come altrove. P.S. La pandemia dovrebbe (avrebbe dovuto) essere l'occasione per definire ciò che conta, ciò che conta poco e ciò che non conta niente.

martedì 6 ottobre 2020

Fratelli tutti: un progetto di governo mondiale

 


 

Ho letto l’enciclica di Francesco con interesse. Per la mia convinzione che Francesco sia oggi l’unico leader credibile della Sinistra mondiale. Lo è per ciò che pensa, per i suoi valori e le sue priorità. Lo è perché a differenza di quelli che pensano come lui – me compreso, quasi- lui ha un megafono udibile in tutto il mondo. L’enciclica è un progetto di governo mondiale, anche se a grandi linee. Le linee essenziali sono chiare. Commento solo ciò che più mi ha colpito .C’è  l’indicazione di una necessaria dialettica fra le ragioni locali- dei popoli, delle comunità dei territori- e le ragioni del mondo. Difesa delle culture locali, ma insieme delle ragioni del globo che non conosce confini. Importante perciò l’indicazione netta di una necessaria riforma dell’Onu. Tale cioè che la Comunità internazionale possa soccorrere ogni comunità minacciata dalle potenze più forti. Un vasto programma se solo si pensa che la Palestina resta occupata a dispetto delle sterili  risoluzioni dell’Onu. Immagino che Francesco immagini l’ Onu senza posto assicurato alle privilegiate potenze  nel Consiglio di Sicurezza e senza paralizzante diritto di veto.  L’enciclica è patentemente anti-sovranista. Escludo possa essere apprezzata dai cristiani salviniani e meloniani. Qualcuno ha scritto a ragione che con Fratelli tutti la Chiesa incontra l’illuminismo di Libertè, Egalitè, Fraternitè. Direi anche che sceglie la fratellanza come il meno equivoco dei valori ed anche il più “comprensivo”. Lo penso perché ritengo che Libertà ed Eguaglianza si prestano più a fraintendimenti . Libertà di cosa? Anche di infettare il prossimo? Eguaglianza in cosa? Di reddito, di opportunità che non si concretizzano o di felicità? Penso che invece Fratellanza è valore che può chiarire ed orientare Libertà ed Eguaglianza. E’ la fratellanza del buon samaritano che unico soccorre il ferito e depredato, proprio perché  si considera fratello, proprio perché istintivamente obbedisce al comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Si comprende facilmente come l’enciclica di fatto scomunichi il First Usa,  Prima gli italiani e robaccia simile.

Inevitabilmente l’enciclica si cala anche per imitazione o per opposizione nella cultura dell’epoca. Se oggi lo sgarbo, il sarcasmo, l’irrisione, il bullismo sono valori comportamentali, alimentati peraltro dall’anonimato in rete (esplicita in ciò la denuncia di Francesco), l’appello alla gentilezza è chiaramente sovversivo. Gentilezza significa empatia, significa sentirsi nei panni dell’altro, anche dell’avversario sconfitto che resta fratello. Sarà per questo che mi colpì a suo tempo (2009) Mujica che vincendo al ballottaggio presidenziale disse: “Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è»,  chiedendo scusa ai suoi avversari “da vecchio combattente”  se durante la campagna elettorale “a volte mi ha tradito la lingua”.

Molti altri spunti nell’Enciclica. Ricordo infine il riconoscimento degli errori/orrori della Chiesa, riguardo l’abominio della schiavitù di cui la Chiesa fu complice. Francesco lucido, lungimirante e coragggioso.