lunedì 29 ottobre 2018

Il bisogno sconosciuto di Socialismo


Penso che il mondo, il 99% degli abitanti della Terra, esclusi i superprivilegiati o forse proprio tutti, privilegiati compresi, ha bisogno di Socialismo. Ma non lo sa. Non lo capisce. Anche i più sfortunati scelgono di difendere i propri interessi minuti - un lavoretto qualunque, un sussidio. O anche un nemico qualunque, pur di sfogare una rabbia malata ed impotente. La colpa è di tutti i "compagni", me compreso. Perché non sappiamo elaborare un progetto comprensibile di socialismo che sia insieme radicale e sostenibile. Un Socialismo che realizzi eguaglianza e insieme coltivi intelligenza, merito, e innovazione, ampliando gli spazi di libertà e di consapevolezza e sconfiggendo l'inganno consumista. Intanto il populismo parafascista conquista Europa e pianeta, dall'Italia al Brasile.

Il Dio Caso e la politica piccina


Penso a Di Maio verso il quale ho sentimenti contrastanti. Al di là della distanza politica, è un sentimento di insofferenza verso un leader troppo culturalmente sprovveduto (non mi riferisco solo ai congiuntivi) per ricoprire il ruolo che occupa. Dall'altra parte coltivo un sentimento di ammirazione per l'incontestabile capacità di emergere comunque, nonché di destreggiarsi alla meglio fra tanti più preparati di lui. Una sorta di miracolo pensando al suo fragile curriculum formativo e politico. Raccolse appena 59 voti nel 2010 nella sua piccola città, Pomigliano. non riuscendo ad essere eletto .Poi, dopo le parlamentarie superate come secondo, con solo 159 voti, quanto basta per essere candidato nella discutibilissima e fortunosa procedura di selezione dei 5 Stelle, è eletto alla Camera di cui diventa vicepresidente. Sarebbero bastati pochissimi voti in meno di quei 159 e Di Maio probabilmente non avremmo mai sentito parlare. Ora invece è qui sulla scena politica da protagonista e può irridere e picchiare duro Commissione europea, Banca d'Italia, Presidente Inps, Presidente Bce, etc. etc. E sopravvive malgrado ripetute gaffe e tante promesse mancate. Ecco, voglio dire, che venuti meno partiti, continuità storiche e sostanza, oggi il Caso, fratello gemello del Caos, prevale su meriti e progetti. Solo il mercato resiste, con la sua logica dei numeri, indifferente alla sorte del singolo. Mentre la politica si fa sempre più piccina, nel suo piccolo spazio il Caso ovvero il volo di una farfalla in Brasile (la fortunosa elezione di Di Maio) produce tempeste (la perdita della residua credibilità della politica).

domenica 28 ottobre 2018

Sovranisti e globalizzatori: il grande inganno


A me pare che troppo spesso le antinomie inventate nascondono trappole micidiali. "Bianco e nero", "Intelligente e stupido", "sovranista e globalizzatore". Quest'ultimo sopratutto. Infatti l'antitesi malata" riesce a confondere, mutatis mutandis, destra e sinistra (la gran parte, quella che parla di più di euroburocrati, finanza e Soros che di capitale, lotta di classe, socialismo). Salvini, Di Maio, Fassina, Rizzo. Provo inutilmente e disperatamente ad oppormi al grande inganno. A mio avviso per essere usata come criterio politico "la sovranità appartiene al popolo" altro non può significare che questo: "la sovranità appartiene ad ogni persona vivente". Cioè ogni vivente deve potersi riconoscere come co-determinante il destino del mondo: il piccolo mondo del condomino e poi quello della città, della nazione, del continente, del mondo intero. Mi pare quindi che sovranisti e globalizzatori si ingannino e ci ingannino coltivando l'antitesi. Alcuni platealmente anzi. Vedi Salvini che tranquillamente transita la Lega dal sovranismo padano a quello nazionale prima dileggiato e che domani - perché no? - potrebbe transitare la Lega al sovranismo continentale. E - perché no? - dopodomani al sovranismo terrestre, qualora si trovassero o inventassero nemici extraterrestri nell'universo. Anche i globalizzatori (prevalentemente liberisti) ci ingannano. A meno di ritenere auspicabile un mondo piatto in cui le differenze siano tutte cancellate: le lingue, il pomodoro, il parmigiano, etc., un po' come già sta avvenendo. Allora, impegnerei piuttosto la politica a scegliere come distribuire il quantum di potere o sovranità di ogni persona vivente fra condominio, città, nazione, continente e mondo. Al contempo (o prima) impegnerei la Sinistra ad imporre l'eguale potere, l'eguale sovranità di ogni cittadino, di ogni vivente. Eguaglianza che il sovranismo oggi è impegnato a rimuovere dalla nostra bussola, più vistosamente di quanto comunque fa, con minor chiasso, il globalismo liberista.

Qui non si fa politica


Non potendo dir nulla - ahimè- delle realizzazioni della sindaca di Roma (che pur votai al ballottaggio, come presunto meno peggio), registro almeno le sue parole. Orrende, rozze e senza senso le ultime contro i manifestanti numerosissimi - donne soprattutto - sotto il Campidoglio, senza bandiere, per chiedere una città sicura, pulita e vivibile. "Sono militanti del PD nostalgici di Mafia Capitale" ha sentenziato la sindaca per evitare di entrare nel merito delle contestazioni. A parte l'indimostrabilità dell'asserzione, chiederei alla sindaca se la militanza, quale che sia (Pd, Lega, Pap, Leu, etc.) rende le persone meno credibili. Sento il cattivo odore di tempi trascorsi:qui non si fa politica, si tace o al più si applaud

mercoledì 24 ottobre 2018

Attrezzi culturali degli arruffapopoli (e contro-dimostrazioni per assurdo)


1. La reprimenda di Bruxelles è un attacco al popolo italiano, non al governo
Replica : Il popolo italiano è solo il 50% che ha votato i gialloverdi?
2. Anticipando il pensionamento di mezzo milione di cittadini si creano mezzo milioni di posti per i giovani.
Replica: perché non anticipare il pensionamento di un milione? Si creerebbero posti per un milione di giovani.
Oppure: perché non allungare l'obbligo scolastico fino a 40 anni? Fino a 40 anni i giovani non dovrebbero contendersi un posto nel mercato del lavoro.
3. Il reddito di cittadinanza serve anche ad aumentare la domanda di consumi e quindi l'occupazione.
Replica: argomento peregrino.Mutatis mutandis, comune al filone "Berlusconi, Renzi e gialloverdi".. Berlusconi sceglieva i ricchi che voleva più ricchi ancora perché avrebbero consumato più ostriche, barche ed escort a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. Renzi sceglieva la classe mediobassa che avrebbe consumato qualche pizza in più. Di Maio sceglie i più poveri. Un po' meglio dei primi due, almeno in questo. Se però l'argomento non fosse peregrino, allora converrebbe dare non 780 euro, ma il doppio o il triplo.

lunedì 22 ottobre 2018

Chi aiuta chi


Non credo agli uomini perfetti. Anche ai migliori degli uomini succede di avere pensieri o fare azioni riprovevoli. Facciamo fatica ad accettarlo. Infatti, quando scopriamo il riprovevole nelle persone che ammiriamo, delle due una: o rifiutiamo la scoperta, come fan sfegatati, o escludiamo di colpo la persona dal nostro Pantheon. Ci ho pensato a proposito di Domenico Lucano che ho seguito ieri da Fazio. Dalle intercettazioni che tutti abbiamo letto avevo pensato che probabilmente aveva commesso irregolarità, anche se a fin di bene, forse penalmente perseguibili. Ma soprattutto avevo colto quella sgradevole esibizione di onnipotenza (io posso fare questo e quello), frequente in chi si affaccia al potere.
All'inizio dell'intervista mi ha colpito il suo disagio e la sua timidezza. Quello che ho sentito poi mi ha colpito positivamente, molto positivamente, al di là delle pecche caratteriali precedentemente registrate. Innanzitutto la rivendicazione netta: la Costituzione e l'obbligo di solidarietà vengono prima della legge; anche il nazismo e le sue leggi erano legali e però era giusto disobbedirvi. Lucano non appariva più in disagio. Poi la critica lucidissima al devastante senso comune per cui i migranti toglierebbero lavoro agli italiani (così come - aggiungerei io- si crede che gli anziani al lavoro tolgono il posto ai giovani). L'esperienza di Riace dimostra proprio il contrario. I migranti, attivati nel rivitalizzare un borgo sperduto e spopolato, hanno richiamato nel paese cittadini emigrati altrove. Come lo stesso Lucano per primo. Chi aiuta chi, quindi? Ci si aiuta insieme con la buona politica. Con una sorta di volo pindarico ho messo poi in connessione la conclusione di Lucano con quella di Damiano Cantone, un giovane medico della Ong "Medici con l'Africa", salvatosi miracolosamente nelle schianto in un lago dell'aereo che lo portava nel Sud del Sudan. Salvatosi per l'intervento tempestivo di tre ragazzi sudanesi che lo hanno raggiunto remando come pazzi, per prenderlo prima che l'aereo si inabissasse. La conclusione del medico italiano: "Ero andato per salvare sudanesi e invece sono stato salvato da sudanesi. Sottile è il confine fra quelli che portano aiuto e quelli che sono aiutati". Appunto. Sì.

giovedì 18 ottobre 2018

Lettera alla Sindaca di Lodi del 16/10/2018

Alla signora Sindaca di Lodi                                                         Piazza Broletto, 1

Signora Sindaca,

Le scrivono cittadine e cittadini uniti nell'esprimere stupore e sdegno per quanto accade nella città
da Lei amministrata. Le ragioni di pretesa equità che spiegherebbero la separazione nella mensa
scolastica di bambini nati in Italia, benché da genitori stranieri, non possono giustificare la violenza
subita da innocenti. Bambini ghettizzati, separati dai compagni, con un panino portato da casa
perché i genitori non pagherebbero il dovuto. A parte l'impossibilità oggettiva per alcune famiglie di
procurarsi nel Paese di provenienza una certificazione dello Stato patrimoniale, pensiamo che la
punizione di eventuali “furbi” non possa prevalere sugli evidenti guasti educativi che l'esperienza
traumatica infliggerà sia ai figli di italiani, sia ai figli di stranieri che vivono e vivranno insieme nel
nostro Paese.
Oggi, come molti altri nostri concittadini, ci dichiariamo disposti ad offrire un contributo
economico affinché decenza ed umanità siano ristabilite e l'Italia, con la Sua città, sia liberata dalla
vergogna. Sappiamo peraltro che la mobilitazione e le donazioni di tanti cittadini hanno già risolto il
problema della mensa degli esclusi, almeno per qualche tempo. Al contempo si scorgono segnali
pur contraddittori di un rinsavimento della politica nazionale, come effetto della straordinaria
mobilitazione democratica.
La salutiamo quindi con ragionata fiducia che Lei possa ascoltare le ragioni per rimediare agli
errori compiuti.
16 ottobre 2018
Adriano Succi
Arnaldo Colombo
Francesco Cesco
Sandra Del Fabbro
Emanuela Di Mauro
Mimma Di Mauro
Maria Teresa Fenoglio
Giorgio Foresti
Bianca Gabrielli
Giovanni Gangemi
Marco Fabio Gasperini
Stefania Gatta
Tina Giudice
Catia Graziani
Gianni Grillo
Giovanni Losito
Chiarella Meloni
Rosanna Monasterolo
Lorena Nattero
Giuseppe Picciolo
Tamara Pitch
Isabella Ramaioli
Serenella Ranucci
Vera Ridolfo
Domenico Sarracino
Paolo Serra
Angela Maria Spiga
Antonella Siracusa
Rita Tamburino
Salvatore Venuleo
Francesca Venuleo
Gianfranco Vitullo
Aldo Luciani
Claudia Venuleo
Piergiorgio Mossi
Isabella Coletta
Giuseppe Viterbo
Natale Gencarelli
Azzurra Giamis
Mariangela Guerra
Valentina Citignola
Roberta Cazzella
Tiziana Vitale
Angelo Ventola
Sabrina Marzo
Maria Luisa Mastrolia
Elvira Addonizio
Romina Fabio
Angelo Salento
Francesca De Blasi
Silvia Maggi
Maria Iole D'Agostini
Angelo De Blasi
Kristian Finelli
Oriana Finelli
Mara Leonor Esteban
Marta Canu
Simone Gelli
Paola Leone
Cinzia Minaci
Enrico Mauro
Angelica Maristella Palumbo
Carlo Restante
Pina Funedda
Roberta Pinto
Annick Steiner
Alessio Giuntini
Anna De Gregorio
Luisa Pavanello
Stefania Gatta
Silvio Marconi
Maja Martini
Enrico Manca
Nadia Chiriacò,
Linda Campilongo,
Ilaria Ulgharaita
Edoardo Marco Beghi
Karmasweety Jane
+ (conti quel che conti) Nina, una bambina di 8
anni, che appassionatamente coinvolta nella
discussione con adulti e bambini entro la
comunità leccese, insiste ad aggiungere il suo
nome alla lettera.

giovedì 11 ottobre 2018

Nessuno ha sempre ragione


Neanche papa Bergoglio. L'ho definito più volte "leader della sinistra mondiale". Non me ne pento. Chi altri a sinistra può essere ascoltato nel mondo intero? Però io non ho le caratteristiche del fan, quello che sceglie un leader e non riesce mai a dargli torto. Non mi piacque tempo fa quando, a proposito dei doveri dell'accoglienza, sentì il bisogno di aggiungere: "finché c'è posto". Mi sembrò un altro Francesco, assai meno francescano. Mi sembrò un palese sostegno "politicante" al nuovo corso minnitiano. Oggi è peggio. Sentire definire "assassini" e "sicari" chi pratica l'aborto e i pochi medici non obiettori è troppo pesante da ascoltare. Soprattutto da quel Bergoglio che interrogato sulla questione gay, aveva detto, con apertura e umiltà che mi colpirono:" Chi sono io per giudicare"? Già, chi sei tu, Francesco, per giudicare le donne disperate, abbandonate, stuprate che scelgono l'aborto?
P.S. Difendiamo la 194 oggi più a rischio che mai!

La grande scoperta dell'autarchia a senso unico.


Mi permetto di chiedere qualcosa agli esperti economisti gialloverdi. Mi chiedo se la proposta di comprare italiano, otre alla richiesta di oro alla patria, cose che non mi sono del tutto nuove, mi consentirà ancora di bere caffè brasiliano o champagne francese (magari nelle grandi occasioni) o dovrò sostituire patriotticamente l'uno e l'altro con un surrogato e una gazzosa. Mi chiedo anche se i nostri esperti sono certi che gli stranieri saranno generosi (o stupidi), continuando ad acquistare pomodoro di Pachino e prosciutto di Parma. Solo per sapere..

The wife - vivere nell'ombra: storia emblematica dello spreco femminile


C'è un aforisma notissimo e che ho sempre detestato per il suo ipocrita tono consolatorio: “Dietro un grande uomo c'è spesso una grande donna”.Dietro.
Non conoscevo il regista, lo svedese Björn Runge. Ha diretto magistralmente Jonathan Pryce (Jo) e la straordinaria (più che mai) Glenn Close (Joan). “The wife” è film di suggestiva complessità. Complesso come la vita. Non facile. Il gost writer di talento, nascosto all'ombra di un mediocre sedicente scrittore, non è la stessa cosa del gost writer di Trump, Renzi o Salvini. Perché in politica il testo non è tutto. Sono fondamentali i gesti e le smorfie, oggi più dei programmi. Lo scrittore invece è solo ciò che scrive. Nel film il vincitore dell'Oscar è solo un attore. Lo scrittore vero è una scrittrice, una moglie "innamorata" che ha imparato che il successo è una prerogativa maschile. E che le mogli debbono assistere, servire ed essere felici se il loro lavoro diventa il successo del partner. In tal senso lo spunto è simile a quello di “Scusate se esisto!" di Riccardo Milani .con protagonisti Paola Cortellesi e Raoul Bova, gradevole e commedia dove la brillante architetta deve servirsi di una controfigura . maschile per realizzare I suoi progetti. Ma nel film di Björn Runge non c'è solo il tema dello spreco femminile. C'è l'ambiguità del rapporto di coppia cui noi diamo il nome assai equivoco di “amore”. Un sentimento mai eguale a se stesso e che spesso nasconde e giustifica il peggio e la violenza. Joan entra in crisi quando Il marito vince addirittura il Nobel. Lo vince con libri di cui non è autore. D'improvviso quella vita nell'ombra di un marito vanesio ed anche erotomane le appare un incubo. Sceglierà di dire la verità almeno in famiglia, pur mantenendo pubblicamente integra l'immagine dell'uomo amato. Fra le tante ambiguità suggestive della storia trovo la fantastica capacità di Jo ma anche degli esseri umani in genere di autoingannarsi, su se stessi, sulle proprie intenzioni e sul proprio valore.

mercoledì 10 ottobre 2018

La nuova democrazia


E' molto interessante quello che succede. Di Maio che dice alla Banca d'Italia di candidarsi se vuole sostenere i suoi numeri che non piacciono ai 5Stelle è solo l'ultimo di una lunga serie che riguarda anche Salvini e suoi e, in ultima analisi riguarda già la stagione renziana. Dai no vax stellati è già stato sostenuto che la politica conta più degli scienziati. Non si sta dicendo esplicitamente, ma quasi, che anche i giornalisti, giacché osano criticare il governo, sono politicizzati. Anche loro dovranno sostenere il voto popolare, si dirà a giorni. E perché no gli insegnanti? Insomma chi prende la maggioranza dei voti validi, anche se di fatto fosse minoranza, nel popolo, prende tutto: nel partito e nel Paese. Ci si libera dei corpi intermedi, della burocrazia, di chi è chiamato a tutelare le minoranze, dei giudici, dei giornali, degli scienziati. E' chi vince può decidere che Giulio Cesare morì suicida, che 2+2 fa 5 e il cancro si cura con la cicoria, in barba alle multinazionali del farmaco. In nome del popolo sovrano. .

martedì 9 ottobre 2018

Respirare profondamente e pensare


In Brasile il fascista (senza virgolette) Bolsonaro, nostalgico della dittatura militare, stravince al primo turno e probabilmente subentrerà agli eredi di Lula. Uno che esalta la tortura, la pena di morte e che preferirebbe che il figlio morisse piuttosto che rivelarsi omosessuale. In Europa si prospetta una maggioranza sovranista e - diciamo. non antifascista. In Italia gli ex rossi diventano rossobruni. Su facebook trovo un tale che nel profilo ha il Che e che convintamente afferma che Hitler lui sì- sapeva come risolvere il problema ebraico. Cosa resta a sinistra nel mondo. Cuba? Forse il Portogallo? Per ora. Debbo chiedermi per forza fino a quando io stesso non rincretinerò. E i miei nipoti? Per ora respiro profondamente e provo a pensare in cosa sbagliammo. Come abbiamo fatto a consegnare popolo e ultimi ai variamente fascisti. Forse inseguendoli. Forse non mostrando un Socialismo radicale e praticabile.

sabato 6 ottobre 2018

L'ordine di grandezza


Sarà capitato anche a voi. D'improvviso qualcosa - un evento, una notizia - rende piccoli e risibili i nostri malumori, i nostri sdegni, le nostre antipatie. L'antipatia verso Renzi arrogante, verso Di Maio ignorante, verso Salvini disumano, etc. Mi è capitato oggi leggendo la storia dei due Nobel per la pace: l'irakena Nadia Murad e il congolese Denis Mukwege. La prima schiava sessuale dell' Isis, colpevole di aderire alla religione Yazida e perciò ripetutamente violentata. Il secondo ginecologo impegnato a "ricucire" (così si esprime) le vittime di inenarrabili stupri di gruppo da bande congolesi, stupri che non risparmiano i neonati. Ecco, capita così di infischiarmene d'improvviso di Renzi, Di Maio e Salvini. Mi capita anche di rimettere in discussione mie antiche convinzioni. Fra queste la non ingerenza negli affari di altri Paesi, ingerenza scredita da troppi interventi suggeriti da interessi economici e bassa politica.
P.S. Penso che stavolta i giudici di Oslo non dovranno pentirsi del premio assegnato a Nadia e a Denis. E tranquillizzo il nostro ministro del'Interno. I due Nobel non chiederanno protezione umanitaria in Italia.

Modeste note per gli entusiasti e sprovveduti 5 Stelle


Essendomi occupato per una vita lavorativa di formazione e di orientamento, collaborando coi servizi per l'impiego, oso osservare che del pacchetto "reddito di cittadinanza", come delineato dal ministro del lavoro Di Maio, mentre apprezzo tante buone intenzioni, ciò che mi lascia esterrefatto è la previsione di riformare i centri dell'impiego con appena 1 miliardo di euro. Si tenga conto che servizi analoghi sono svolti in Germania con 10 volte più dei nostri addetti e in Francia ed Inghilterra con 5-6 volte di più. E si tenga conto che i laureati fra gli addetti in Italia sono una minoranza (indicatore non esaustivo giacché alcuni diplomati hanno competenze notevoli, ma comunque indizio di un qualche problema). De Masi, il sociologo notoriamente non antipatizzante per i 5 Stelle, con ottime ragioni ha sostenuto che sarebbe più economico un reddito incondizionato piuttosto che condizionato all'impegno formativo e in lavori socialmente utili, con annesso un pesante e costoso apparato di controllo, come voluto da Di Maio per altre e diverse buone ragioni. Il punto è che moltiplicare e qualificare gli addetti ai servizi per l'impiego avrebbe costi dell'ordine di decine di miliardi, oltre che di tempi lunghi. Avrebbe bisogno di operatori capaci di capire e di interloquire coi sistema produttivo almeno locale e nazionale. Ed avrebbe bisogno di competenze orientative, psicologiche e diagnostiche atte a disegnare credibili profili dei candidati all'impiego, pena la non credibilità presso gli imprenditori. Ciò alla lunga potrebbe sperabilmente anche mettere in crisi la prassi particolarmente nazionale, fondata sullo scambio, di preferire i raccomandati a lavoratori di non accertata competenza (succede anche nei centri per l'impiego naturalmente) . Possiamo farlo? Forse sì. Ma rinunciando alla prevista riforma della Fornero e ribaltando la flat tax nel suo opposto: una forte progressività ed una severa patrimoniale. Forse neanche con altri alleati a sinistra i 5Stelle, paghi di colpire Pomicino e le caste scelte dal mazzo, avrebbero osato tanto. Con la Lega è inutile parlarne per la contraddizione che non lo consente. Amen. .

martedì 2 ottobre 2018

Un mondo capovolto


Il Sindaco di Riace può avere violato la legge. Non per lucro personale. Ma per generosità. E' giusto che paghi il dovuto, se si dimostra che ha violato la legge. Socrate, condannato a morte per una legge ingiusta, rifiutò di fuggire, potendolo. Per rispetto della Legge, cioè dei fondamenti della convivenza.. Ciò detto, Socrate meritò l'immortalità. I suoi accusatori l'oblio. Mi scandalizzo però per un curioso strabismo: Salvini, indagato per sequestro i persona e i leghisti condannati per avere derubato lo Stato di 49 milioni e non per realizzare opere caritatevoli, ma per farsi vacanze e comprare lauree in Albania, impartiscono lezioni di legalità a Mimmo Lucano ed ai suoi estimatori e vomitano fiele. Un mondo capovolto, col consenso del 60% degli italiani.