martedì 29 settembre 2015

Francesco politicante


Assolutamente controcorrente, ho promesso a me stesso che non sarò mai fan acritico di nessuno. Non di Civati, non di Landini, non di Rodotà. Nemmeno di papa Francesco per cui ho stima tale da pensarlo leader della sinistra vera. Bene, lo show anti Marino (sindaco che non adoro perché essere onesto è un po' poco per un sindaco), non mi è piaciuto per niente. Apparentemente sproporzionato al fatto commentato. Non da leader della Chiesa e della speranza. Da politicante che invia messaggi trasversali. Peccato svendersi così!

giovedì 24 settembre 2015

Tutto normale


E' tutto normale. Non c'è nella di strano che un partito di sinistra (più o meno) diventi di destra. Anche gli uomini cambiano talvolta velocemente. Da malfattori a santi o viceversa. Il PD sarebbe diventato comunque un'altra cosa, come qualunque altre entità. Le primarie, le primarie aperte e quel tale Renzi hanno semplicemente accelerato il cambiamento. Ecco, questa invece è una cosa strana: che nell'Italia di oggi "cambiamento" sia di per sé positivo, in qualunque direzione si vada: verso l'inferno o la gran confusione. Non è strano invece che un partito diventato di destra voglia continuare a dirsi di sinistra. Così pensa di prendere i voti di chi è legato alle etichette insieme ai voti di chi guarda alla sostanza: i voti di Marchionne e i suoi amici, ad esempio. Che non sbagliano affatto. Mai in Italia un partito è stato tanto amato dagli imprenditori. A ragione direi. E' una tesi culturalmente "attrezzata" e non nuova quella per cui ciò che giova all'impresa alla fine gioverà a tutti: i lauti banchetti lasciano molti avanzi. E' una tesi che una volta si sarebbe chiamata "di destra", "liberale", "liberista" o cose simili. Oggi si chiama "di sinistra". Perché lui dice che "sinistra" significa vincente. Ok, tutto normale. Il significato delle parole muta. Allora, se la parola "sinistra" è occupata, io mi dico tranquillamente di "destra". Cioè per la giustizia sociale, l'internazionalismo e il socialismo.

domenica 20 settembre 2015

Le astuzie della storia


Quella dei migranti sarà la prima guerra vinta da bambini. Prima il cadavere del bimbo raccolto sulla spiaggia dal poliziotto.Ora la bimba che gattona davanti all'impenetrabile schieramento in assetto di guerra. Come un tenerissimo e micidiale sberleffo. Abbiamo fatto trovare un mondo incomprensibile ai cuccioli dell'uomo. Ma i cuccioli forse stanno già cambiando questo mondo. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/19/migranti-bambina-siriana-gioca-davanti-alla-polizia-la-foto-fa-il-giro-di-internet-e-diventa-virale/2050769/

venerdì 18 settembre 2015

Il cadavere da dimenticare


L'evento che più mi atterrisce oggi è quello della scoperta di una dimenticata, ex insegnante in pensione, nata a Siracusa e residente a Roma (per coincidenza proprio come me), di nome Maria Carmela Rapisarda (nome e cognome familiari per me inevitabilmente) trovata morta nel suo appartamento condominiale. Trovata morta con un ritardo di due anni. In un condominio peraltro abitato da uomini dell'ordine e da medici, compreso il medico della povera signora "dimenticata". E il sospetto angosciante che non tanto non ci sia accorti di nulla, ma che si sia preferito non accorgersi, non capire, anche con i segnali vistosi di un corpo in decomposizione da due anni. Così siamo diventati? Pare di sì. La notizia è del tutto coerente con precedenti notizie corredate di foto di bagnanti sulla spiaggia accanto al cadavere coperto da un telo. Su questo non ci saranno sessioni parlamentari né clamori. Perché le risposte, ammesso che vogliamo cercarle, sarebbero risposte lente che non fanno audience.Avvierebbero processi lunghi. La politica oggi sceglie tutt'altro. Sceglie i calci al televisore guasto (e anche a quello funzionante, talvolta) per esibire efficienza e velocità. Dicono che sono queste le cose che contano. Occuparsi della solitudine, della vita e della morte è da perdenti e noioso. Domani, quando la politica si dividerà sulle cose serie, avremo uno schieramento che si impegnerà nella lotta alla solitudine, con strategie urbanistiche, sociali, fiscali. Lo schieramento opposto giudicherà costosa e buonista tale politica e proporrà la buona morte per i solitari o magari per i sessantenni. Col vantaggio di grandi economie di bilancio. Sarà un bel dibattito. Finalmente su temi seri.

giovedì 17 settembre 2015

Il Senato museo


Ho sempre pensato e detto che l'abolizione del Senato sarebbe una riforma costituzionale forse utile o almeno chiara e non pericolosa. A differenza del senatino continuamente inventato e re-inventato dalla maggioranza (insomma, da Renzi), ora modificandone i compiti, ora la composizione. Come succede per un oggetto che una volta fatto a pezzi non si sa bene cosa fargli fare. Semplicità, che è sorella di democrazia, direbbe:si butta via. Invece no. Per rafforzare ciò che già l'Italicum promette (un uomo solo al comando), per minacciare a destra e a manca, per distrarre l'opinione pubblica che potrebbe pensare ai milioni di senza lavoro e sotto la soglia di povertà, si rischia di consumare una legislatura in provvedimenti "simbolici". Ora il leader avrebbe detto: Se non si fa come dico io, cancello il Senato e ne faccio un museo. Malgrado la smentita, Grasso mostra di credere alla minaccia e reagisce. Effettivamente, anche se la riforma sarebbe cosa chiara e - credo - giusta, il tono è insultante. Con quel "museo" e quello "IO" ipertrofico che fa pensare: se non lo ha detto, lo ha certamente pensato. Ma ora penso solo alle responsabilità delle brave persone che consegnarono partito e poi governo a un ragazzaccio pieno di sé. E penso alle trappole che costruiamo improvvidamente con le nostre menti ingenue: primarie, primarie aperte, cumulabilità degli incarichi (segretario/premier) e poi il fiocco di neve che diventa valanga.

mercoledì 16 settembre 2015

Grazie, Bindi


Non voglio perdere l'occasione per esprimere la mia vicinanza a Rosi Bindi. La votai alle prime primarie ed oggi è forse l'unico politico di cui mi dispiace essermi allontanato lasciando il PD. Forse la sola del PD che vorrei in un nuovo partito della sinistra vera. Anche ora non mi ha deluso. Aveva detto una cosa che al più peccava di ovvietà: "la camorra è parte costitutiva della società napoletana e campana". Non mi pare proprio che questo si potesse tradurre in : "tutti i napoletani e campani sono camorristi". O che la camorra fosse nel Dna campano. Eppure a mediocri attorucoli della politica non è sembrato vero. Troppo facile assurgere a campioni dei napoletani e campani ingiustamente offesi. La Presidente dell'antimafia però ha tenuto botta. Confermando. Non stava parlando di biologia, ma di sociologia. Non so se è chiara la differenza al sindaco di Napoli e al governatore campano, aggiungerei. E Bindi ha accennato a Roma. Insomma, da persona vissuta in Sicilia fino a 7 anni fa e poi trasferito a Roma, non ancora riconosciuta MafiaCapitale, mi sentivo offeso quando si diceva di costumi mafiosi e complicità in Sicilia. Pensavo, al contrario, di avere più merito, rimanendovi all'opposizione, momento per momento. Troppo facile non essere mafiosi a Stoccolma. Almeno Saviano ha capito bene però. Qualcuno non interessato a fraintendere capisce. Grazie, on. Bindi, con rinnovata stima. Ti aspetto a sinistra.

La destra che fa la sinistra. E viceversa


LA DESTRA CHE FA LA SINISTRA E VICEVERSA A di Martedì ieri. Ma ormai ovunque. Un'amica si soprende (o si turba) per gli applausi a Salvini in studio. Ma quasi quasi lo avrei applaudito anch'io. Salvini dice cose sacrosante. Con i 10 miliardi annui che si spendono per il bonus a chi ha un lavoro si sarebbe risposto ampiamente al dramma vero degli esodati senza pensione e senza lavoro. Cosa obiettare? Nulla. Su questo e non solo su questo - ahimé! - il PD e il governo sono destra e Salvini è sinistra. Egualmente quando qualcuno di Forza Italia ricorda che le pensioni minime furono elevate dal governo Berlusconi. Quello fu un provvedimento di sinistra. Non particolarmente coraggioso o avanzato, ma di sinistra. Non lo fu e non lo è la soppressione realizzata o ora annunciata della tassa sulla prima casa, una delle molte cose che accomunano Renzi a Berlusconi. Fare l'occhialino ai benestanti col pretesto che giovare ai ricchi gioverà ai poveri: rilancio dell'edilizia, nuove inutili case, ancora cemento che darà occupazione al prezzo di future tragedie da territorio dissestato. Questo è destra. E' sinistra il salario di cittadinanza illustrato da Paola Taverna, un po' confusamente e nervosamente. Si tratta di assistenza? L'assistenza è di sinistra se non è rassegnata. Se non rinuncia cioè a preparare le persone al lavoro e al protagonismo. C'è anche questo in effetti nelle proposte M5S e in altre: salario di cittadinanza con impegno alla formazione e al lavoro socialmente utile. Purtroppo in M5S c'è anche la fobia (e il calcolo) leghista avverso agli immigrati. E non c'è sinistra difendibile se la giustizia è solo nazionale. Mi spiace un pochino invece sentire Susanna Camusso contestare i pensionamenti senili con il pessimo argomento che toglierebbero opportunità ai giovani. Questo è populismo neo-luddista: ritenere che il lavoro sia un dato, un privilegio, una torta da dividere. Per la "mia" sinistra il lavoro è invece per definizione inesauribile perché inesauribili sono i bisogni umani. Chiedere allo scienziato che sta per trovare un vaccino prezioso di farsi da parte per dare spazio ai giovani è una stupidità propria di un pensiero malato. Come chiedere all'ottantenne Woodi Allen di smettere di far cinema. Non è stupido invece ed è di sinistra la libertà di lasciare il lavoro per chi svolge un lavoro sgradito e pesante, se non riusciamo a proporgli alternative. Insomma, cerco di dare che una nuova sinistra che sia vincente perché radicale, convincente e sostenibile, dovrà spazzare miti stanchi della vecchia sinistra e avere il coraggio di utilizzare proposizioni della destra, assemblati in nuove narrazioni.

domenica 13 settembre 2015

Renzi a New York


Le polemiche sul viaggio di Renzi a New York per assistere al trionfo italiano agli Open Usa, mi sembrano innanzitutto pretestuose. L'opposizione o gran parte di essa purtroppo avrebbe protestato anche per l'opposto, se il premier cioè non fosse andato. Da oppositore convinto di Renzi e della sua narrazione dico che non è questa l'opposizione che voglio. Preferisco un' opposizione capace di riconoscere che alcune scelte sono semplicemente opinabili. Oper Usa o Fiera del Levante. E che alcune possono essere addirittura giuste. Impossibile anche per il peggiore premier sbagliare tutto. Anche Craxi, anche Berlusconi, anche Mussolini fecero qualcosa di giusto, pur procurando disastri. Inoltre questa futile polemica è un regalo a Renzi. Lui nelle battutine sul nulla costruisce consenso e personale fortuna.

mercoledì 9 settembre 2015

Un pessimo argomento contro la tassa sulla casa


Sentita ieri a Otto e mezzo la ministra Elena Boschi. Molto sicura di sé. Vincente. Molto tutto. Solo un brivido di disperato disappunto per me. Quando ha difeso l'abolizione di Imu e Tasi con il solito malato argomento: l'abolizione stimolerà l'occupazione nell'edilizia oggi molto penalizzata. Argomento simile a quello usato per i 10 miliardi annui spesi per il bonus a chi lavora. Che avrebbe stimolato i consumi. Ma perché non organizzare pioggia di euro dagli elicotteri per stimolare i consumi? E perché non promuovere altre guerre qua e là per stimolare nuove fabbriche di armi e connessa occupazione?

martedì 1 settembre 2015

Ragioni per dire no, ragioni per dire sì


Assai brillante e dialettico il premier slovacco Fico. Per inciso, "socialista" (che so sempre meno cosa significhi). Brillante e dialettico quasi come il nostro premier. Prima aveva detto: "In Slovacchia solo immigrati cristiani; musulmani no, perché non abbiamo moschee". Lo ha proprio detto. Ora, più ragionevolmente, per giustificare il rifiuto delle quote: "Noi non abbiamo bombardato Iraq e Libia". Apparentemente inappuntabile giacché certamente, se fosse possibile, Bush e Blair, in primis e non soli, dovrebbero accollarsi i costi. Spero però che il nostro premier che nessuno vince in battute trovi la risposta giusta. Potrebbe essere questa: "Noi non abbiamo avuto un leader slovacco, come Husak, collaborazionista con l'Urss al tempo dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia". Infatti la storia del mondo sarebbe cambiata profondamente se l'Urss allora fosse stata contenuta e sconfitta. Magari si sarebbe affermato nel mondo un socialismo dal volto umano, quel socialismo che oggi ci manca, compromesso anche nel nome. Più seriamente occorre che tutti gli europei, governi e cittadini, smettano di usare il passato come alibi per fare o non fare. O si scoprono davvero europei o l'Europa sarà solo una espressione geografica. Approfitto per dire al premier del mio Paese che ambisce alla maglia rosa. Direi che mi piace. Mi è sempre piaciuto il puntare in alto, senza rassegnarsi alla mediocrità. Anzi le parole che del premier ho nel tempo apprezzato sono state sempre quelle che invitavano il mio Paese al primato, un primato culturale e di valori positivi. Non ho apprezzato per niente il resto che mi è apparso del tutto incoerente con quell'ambizione. Per questo mi sento come italiano un brutto anatroccolo e mi rammarico, a differenza dei più, perché non è ben più alto il numero di immigrati che non considera l'Italia la meta del viaggio ma mera terra di transito verso regioni più accoglienti e felici. Nell'Italia che forse sarà un giorno maglia rosa e oggi è maglia nera per demografia e a rischio di scomparsa senza nuove "invasioni" , fra le poche cose che mi danno gioia e sollievo, solleticando il mio patriottismo, c'è ascoltare per strada ragazzine e ragazzini, arabi, rumeni, indiani parlare con naturalezza la lingua di Dante. Senza di loro quella lingua sarebbe sul punto di estinguersi; per gli ultimi indigeni sopravvissuti, slide, tweet, Jobs act e spending review vanno benissimo.