giovedì 19 giugno 2014

C'è posto nel carro?


Ho postato recentemente qualcosa sulla ministra Boschi. Poi sulla ministra Madia. Qualcosa di elogiativo. Ho interpretato la mia motivazione come un desiderio (ed una esibizione) di carenza di pregiudizi. Infatti ero stato assai perplesso a suo tempo per quelle nomine. Ieri a Otto e mezzo ho seguito l'intervista al sottosegretario Del Rio. Mi è piaciuto il sottosegretario: sobrio, misurato, informato, per nulla sprezzante verso chi dissente. Mi è venuta voglia di dirlo. Però mi assale un dubbio su me stesso. Sto continuando i miei esercizi di apertura mentale contro i pregiudizi? Oppure sto tentando di salire, come tanti, sul carro del vincitore? Non mi rassicura il pensiero che non ho nulla di tangibile da condividere nel carro: incarichi, benevolenza, etc. Forse semplicemente sono stanco di dissentire. Forse semplicemente voglio condividere la nuova passione nazionale. Come per la nazionale di calcio. Per stare al calduccio del conformismo nazionale. Vediamo. Come cartina di tornasole aspetto di verificare se mi entusiasmerà fra poco anche l'iper-renziano neo sindaco di Firenze, Nardella. Se gli perdonerò la pochezza e la scarsa fantasia del "Mineo chi?". Intanto è bene che io cominci a fare esercizi in senso inverso. Comincio. Nel discorso appassionato del dissidente senatore Tocci all'Assemblea Nazionale PD non mi è piaciuto l'inizio. O almeno mi ha lasciato qualche dubbio. Prima di iniziare la critica puntuale alle riforme renziane, nel metodo e nel merito, ha sentito il bisogno di un elogio sperticato al premier-segretario per la vittoria, per il 40.8% ed altro. A che pro questo? Immagino per non apparire pregiudizialmente ostile. Però mi sono chiesto: "Perché è così indispensabile apparire non ostile"? Io non ricordo di aver premesso a mia figlia il maledetto giorno in cui 60 o più anni fa la sculacciai: "Sei molto brava, buona e simpatica, però.." E nulla di simile feci con il dirigente che nel corridoio del mio centro mandai clamorosamente a quel paese, con urlate irriferibili, più o meno 40 anni fa. Non gli dissi prima: "Lei è un padre esemplare e un esperto di calcio, ma...". Non so se sono cambiato io o cosa è cambiato. Prima di dire: "Non mi piace per niente l'Italicum e neanche le altre cosiddette riforme" debbo elogiare Boschi, Madia e Del Rio. E possibilmente Renzi. Credo che mi serva una consulenza.

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