domenica 3 dicembre 2017

Post senza importanza: fra Renzi e Jovanotti


Visto Renzi, intervistato da Fazio. Sembrava una persona normale. Non diceva "Fazio chi" o "Grasso, chi?". Composto, educato. Mi sono commosso. Come se qualcuno lo costringesse a farsi violenza. Ho provato una pena simile a quella che provai quando annunciò le sue dimissioni, dopo la catastrofe referendaria, e tutti le vedemmo andar via verso la
moglie accogliente. Dico sul serio. E' un mio limite.Sono fatto così. Infatti non potrò mai fare politica. Tanto meno in questi tempi. Poi ho visto Lorenzo Jovanotti. Lui mi è sempre piaciuto. Così, intero, come persona e come uomo di spettacolo. Anche stavolta. Credo proprio per la sincerità, perché non è costretto a farsi violenza, giacché non deve controllare alcun malumore verso questo o quello. Gli ho creduto quando ha detto che non ha mai fumato una canna. Anche se non ho capito le parole della sua canzone dedicata all'Italia (fra Cutugno e De Gregori, come ha detto) scommetto prudentemente che sua Italia somigli alla mia. L'altra no.

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