venerdì 15 maggio 2020

Fantasia distopica: il pianeta chiamato Idiozia

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Qualcuno o qualcosa ne fece un Paradiso. I frutti presero a crescere spontaneamente. Le stagioni ad alternarsi senza scosse né alluvioni. La bellezza era indistruttibile e avvolgente. Il sesso non era più riservato ai più belli. Gli uomini non sentivano più bisogno di niente. Non ci si ammalava né si moriva più. Però l'autore del Paradiso aveva dimenticato qualcosa. Millenni di cultura malsana avevano foggiato menti folli. Successe allora che i governanti e tutti gli abitanti del pianeta si chiedessero: “E il lavoro? Come faranno senza lavoro gli albergatori, i barman, i contadini, i medici, gli addetti alle onoranze funebri?”. Così i governanti presero ad inventare incentivi: per viaggiare, per pagare prostitute, per cercare di morire. Promossero anche guerre per stimolare l'occupazione nelle fabbriche di armi. Non si poteva fuoriuscire dalla teoria economica della domanda salvifica. La avevano sposata tutti, sinistra compresa. Senza domanda non c'era salvezza, suggeriva il senso comune consolidato.. Non si erano dati 80 euro affinché chi prima non poteva acquistare potesse ora soddisfare i suoi bisogni. No, gli 80 euro servivano a stimolare domanda, produzione ed occupazione. Provarono a resistere, a costo di ricevere insulti e minacce, alcune ragazze che – chissà perché- l'idiozia aveva risparmiato. "Perché la guerra? Perché l'Ilva? Non dobbiamo visitare il Colosseo o la Torre di Pisa, se non ne abbiamo voglia. Non dobbiamo consumare merendine zuccherate se è più sano e gustoso il panino al prosciutto. Non dobbiamo riabituare gli uomini a giocare d'azzardo distruggendo famiglie. Per il Pil? Lo sviluppo? L'occupazione? Ma cosa dite?” Furono linciate. Non fu possibile liberarsi dall'idiozia nel pianeta chiamato Idiozia. Il Paradiso tornò velocemente ad essere Inferno.

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