domenica 9 settembre 2018

Da Atene a Salvini

Torno ora da Atene, là dove la riflessione filosofica ebbe il massimo sviluppo. Sarà perché vengo da Atene che il Salvini pensiero in cui mi imbatto in Italia mi dà qualcosa che somiglia a un brivido? Orbene il nuovo Duce della povera Italia afferma che i magistrati non contano nulla perché non votati dal popolo. Quindi - e non posso aver capito male - se è vera la premessa, la conseguenza è che il potere spetta intero a chi è stato investito dal popolo. Cioè al rappresentante della maggioranza. Cioè chi vince prende tutto. Chi vince può decidere anche di esiliare (o fucilare) chi ha perso. Salvo perdere le elezioni successive. Se le perde il Duce può a sua volta essere esiliato o fucilato. Per decisione della nuova maggioranza, non certo dei giudici che immagino saranno aboliti. Bene. Ma una maggioranza che può tutto sarà mai così stupida da consentire nuove maggioranze? A parte questo, tutto bene. Mi do il bentornato in Italia.

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