sabato 27 luglio 2019

Quel che resta ancora dell'Italia "normale"


Il mio "buon fine settimana" all'Italia forse ormai minoritaria che resiste. Quella del pescatore siciliano Gaspare Giarratano che, dopo che la sua barca ha salvato dalle onde un gruppo di migranti, rifiuta l'offerta della Ong Mediterranea, un indennizzo 10.000 euro per la pesca perduta e/o per i rischi di multa o addirittura sequestro.
Quella del più noto Luca Bizzarri che scrive semplicemente:
"Sono figlio di un Carabiniere, un abbraccio immenso a chi soffre. Spero che l’assassino di stanotte sia arrestato, che sia processato in tempi brevi, che gli sia assicurata una difesa, che venga giudicato secondo la legge, che sconti la sua pena in un carcere e non in una topaia".
Luca non lo dice ed il messaggio è più tagliente proprio per il non detto. Luca ha scritto le parole che avrebbe dovuto scrivere il ministro dell'Interno (o il premier o l'altro vice). Il ministro dell'Interno invece preferisce competere col linguaggio degli avventori dei bar strafatti di birra fino ad inventare (o ad auspicare) una inesistente pena dei lavori forzati. E gli altri politici del blocco similfascista cercano di non essere troppo da meno.

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