martedì 10 novembre 2020

La strage visibile degli innocenti e gli asintomatici

 


 

Inaccettabile che il copione si ripeta troppo eguale a se stesso e nulla si faccia. Maschio sofferente perché minacciato di abbandono, uccide compagna e figli (e talvolta anche il cane) e poi si uccide. Davvero non si può fare nulla contro la strage? E' uno di quei casi  in cui alzare l'asticella della pena appare ridicolo anche agli sfegatati forcaioli.  Quale punizione per gli assassini/suicidi?  Di più si può fare prevenendo e informando le vittime potenziali sui centri di aiuto. Lo si fa poco.  Qualcuno ha mai fatto un sondaggio per accertare quante donne sanno?  Perché non sostituire i cartelloni che pubblicizzano calze e giubbotto con altri che segnalino i servizi disponibili?  Conchita De Gregorio oggi su Repubblica dice che l'unico rimedio è l'educazione. Ovvio, troppo ovvio. Ma educazione a cosa? Al mitico “rispetto”? Non credo.

Non saprei davvero come insegnare il rispetto. Invece insegnerei più facilmente ad aver cura di sé – donne e uomini- e a non investire tutto in una sola persona ovvero nella coppia. Insegnare piuttosto ad investire in plurime relazioni, di amicizia, di lavoro, di politica,  di cultura ed anche erotiche. Anche con città, condomini e cortili diversamente disegnati. E senza possesso alcuno, senza rischi fallimentari di abbandono. Un grande programma certamente: non si esaurisce in una legislatura. E c’è da vincere quell’Italia familista e spesso complice degli assassini, quella che si scandalizza, magari con buone ragioni,  per Bibbiano, ma mai si scandalizza per la famiglia criminogena. Lì, nella sacra famiglia, si consumano crimini ignoti contro i più deboli, le  donne e i bambini. Sapremo solo dei morti. Nulla sappiamo dei tanto più numerosi asintomatici. Degli sterminati serbatoi di dolori che non si raccontano.   

 

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