venerdì 29 gennaio 2021

Oltre l'epidemia del covid e di quella del sadismo


C'è un'altra epidemia, oltre il covid ed oltre quella della violenza sadica esercitata da troppe mele marce contro i più deboli, nelle Rsa, come nelle carceri, di cui ho detto nel post precedente. E' "oltre" perché assai più dura da sconfiggere. Sappiamo come sconfiggere il covid. E' impegnativo, ma sappiamo i prezzi da pagare.
E' più impegnativo liberarsi delle mele marce. Perché i violenti fra gli operatori sociosanitari e le forze dell'ordine sono legati a doppio filo a scelte sistemiche cui è difficile rinunciare. E' impegnativo e complicato domare la rete clientelare e la ratio economica che induce a servirsi di cooperative di comodo e di incompetenti sottopagati nelle Rsa così come è impegnativo trovare criteri di selezione di competenze tecniche e psicosociali fra i servitori in divisa dello Stato, criteri sostitutivi della raccomandazione del generale. Già, perché diventare generale se neanche posso raccomandare un poveraccio? Molto impegnativo, ma possibile cambiare registro, anche se difficilmente il voto premierà i riformatori.
Appare però troppo arduo, al limite dell'impossibile, sconfiggere l'epidemia di femminicidio con connesso frequente infanticidio che la malattia narcistica del maschio produce. Ieri l'ultimo episodio a Torino, coerente con un copione già visto e rivisto e che nessuno sembra sapere/volere cambiare. Lei vuole lasciarlo e lui la uccide ed uccide il figlioletto, tentando poi il suicidio. Sì, la politica può moltiplicare i centri antiviolenza, può moltiplicare e raffinare l'informazione: può e lo fa poco. Ma il non detto è la crisi del maschio e la crisi della famiglia. La sacra famiglia è intangibile per la cultura di destra, ma neanche la Sinistra ha armi o visioni all'altezza. Se le avesse non si metterebbe in conto come fatale il degrado sociale, non si taglierebbe sulla Scuola. Si selezionerebbero insegnanti e formatori con la stessa accortezza con cui si selezionano gli astronauti. Si spiegherebbe ai maschi che "amore" non è sinonimo di "possesso" e che comunque il mondo è pieno di occasioni alternative di amore, alternative ad un fallimento. Vorrei aggiungere altro e però non posso. Non posso dire che chiuderei Mediaset ed ogni fucina di "amori" e di narrazioni malsani. Non posso dirlo. Ma lo penso. E' pensabile quindi anche per la politica. Non per la politica impegnata nel conflitto Renzi- Conte (ed annessi). Penso quindi che occorra lavorare perché la politica sia premiata se si occupa dei problemi veri. Cosa ancor più complicata: che sia premiata se si occupa dei problemi di chi non vota.

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