lunedì 17 luglio 2017

Bruciare la foresta per farsi un uovo al tegamino


E' una metafora che mi è cara. La uso spesso e da tanto tempo sicché non so neppure se, all'origine, l'autore sia io o chi altri. La uso per esprimere la contraddizione fra piccolo interesse privato e assai più consistente interesse pubblico. Come far crollare un palazzo per fare un'opera di interesse privato, quale la modifica strutturale di una stanzetta. Come costruire un complesso alberghiero per pochi che sottrae il mare ai più. Come mettere in pericolo la pace per fare un po' di soldi con le armi. Come regalare illegalmente appalti miliardari per avere in cambio una inutile terza casa. Etc. Etc. Oggi però la metafora non è solo metafora. Ho il fuoco a Castelfusano non distante da casa. E aspetto con ansia che mia figlia arrivi qui ad Ostia dal centro di Roma. E mio nipote, ospite dei nonni, ha il fuoco vicino, là sul Vesuvio Appunto, un disastro nazionale per un uovo al tegamino: il piacere di dar fuoco o rendere edificabile un'area o trovare lavoro come spegnitore di incendi o cose così. Almeno servisse il disastro come lezione per apprezzare una buona volta il valore della convivenza e dei beni comuni...

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