domenica 2 luglio 2017

Seguendo Vasco da estraneo interessato (come quasi sempre)


Ho seguito il concerto in Tv. Non sono pazzo di Vasco come di nessun cantante. A suo tempo mi piacque "Vita spericolata" e qualcos'altro. Mi ha impressionato la partecipazione emotiva dei giovani. Maggiore di quella per una giocata di un campione di calcio, come Maradona o Messi. Maggiore di quella per un leader politico amato: Renzi, Grillo o gente così. Non è un caso che gli arrabbiatissimi contro stipendi e privilegi dei politici o anche di presentatori come Fazio non battano ciglio per i compensi incommensurabili dei cantanti (e anche dei campioni) amati. Ne prendo atto. Immagino che i fan considerino impagabili quelle emozioni e invece farebbero a meno di qualsiasi leader senza dolore alcuno. Seguendo quelle ragazze e quei ragazzi "persi" in Vasco e che conoscevano ogni parola di ogni canzone, ho pensato che il tema d'italiano avrebbe dovuto riguardare Vasco e non Caproni. Mi sono chiesto se ci fosse in Vasco un messaggio e quale messaggio. Non so. Penso di no. Forse semplicemente lasciarsi vivere senza pensare di cambiare il mondo. Una sorta di neoepicureismo, un vivi nascosto (alla politica). L'illusione che intanto la politica che non cambi invece non cambi te. Certamente ci ho pensato. Ho pensato che l'unità e la passione di quei giovani potrebbero rovesciare o raddrizzare questo mondo se solo qualcuno indicasse una direzione percorribile e appassionante.

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